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Lunedì 14 Marzo 2011
Moltrasio rinuncia
al "suo" sasso
Meglio rispettare la memoria della mitico pietra che ha reso celebre nei secoli la tradizione dell'architettura romanica oppure optare per strutture definite più leggere fatte di cemento, ferro e vetro? Un intervento fa discutere il paese
Proprio a Moltrasio, in via Roma, su uno dei poggi più belli attiguo a villa Teresa, caratterizzata da una meridiana che «segna solo le ore serene» è appena iniziata un'opera che fa tanto discutere per le caratteristiche architettoniche.
Su una lingua di terra posta a valle della strada tre anni fa era stato ideato un parcheggio, indispensabile in un luogo dove trovare un posto macchina è impresa davvero difficile. Il proprietario avrebbe dato la disponibilità a allargare la via in modo da permettere al comune di realizzare dieci stalli. Uno sarebbe stato ceduto in concessione allo stesso proprietario il quale, come contropartita, avrebbe ottenuto anche l'utilizzo della parte sottostante alla soletta da destinare a serra o a limonaia. Erano i tempi dell'amministrazione presieduta da Rossella Scoccimarro e nello schizzo progettuale erano state indicate strutture di sostegno a arco in pietra moltrasina. Archi, o volte, che secondo gli amministratori di allora costituivano una caratteristica del borgo tanto da aver dato il titolo al libro di memorie «C'è una volta», riferito non tanto al tempo, quanto alle caratteristiche strutturali delle strade e delle case.
Cambiata l'amministrazione, con affermazione della maggioranza di Maria Carmela Ioculano e il passaggio in minoranza della Scoccimarro, dallo studio preliminare si è passati alla fase esecutiva su progetto dell'ingegnere Mario Dotti di Como, responsabile dell'intervento l'architetto Cristina Piazzoli, impresa costruttrice Peduzzi di Schignano, subappaltatrice Soge Tec di Villa d'Adda, impegno finanziario 81mila euro, inizio lavori 28 febbraio 2011, ultimazione entro 150 giorni lavorativi.
L'inizio lavori è stato contraddistinto da una denuncia formulata dal gruppo di minoranza «Viverbene Moltrasio» che ha pronta la bozza di un volantino con il titolo «Paesaggio ferito, in pericolo l'immagine del centro storico». Sono tracciate a computer la simulazione degli archi in pietra originari e il progetto approvato con strutture in cemento, ferro, vetro e parapetto metallico al posto dell'attuale muretto in sasso.
«Il parcheggio inizialmente previsto in pietra - dicono i consiglieri di minoranza - verrà realizzato su piloni in cemento a vista e lamiera forata con evidente stravolgimento della veduta del borgo. Cosa ne pensano i cittadini che sono tenuti, giustamente, a osservare rigide prescrizioni sull'impiego di materiali tradizionali per qualsiasi intervento edilizio»?
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