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Venerdì 18 Marzo 2011
Cantù, festa senza sindaco
Contestazione: "Vergogna"
Le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia caratterizzate dalle polemiche contro il sindaco che ha disertato la manifestazione in piazza Garibaldi ed è arrivata tardi al concerto, organizzato dalla banda La Cattolica e voluto dal Comune, al teatro di San Teodoro
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Un'iniziativa messa in piedi in una manciata di giorni, la manifestazione di giovedì, ma che ha visto un'adesione decisamente trasversale. Non solo le associazioni e la cosiddetta società civile ma anche i partiti. Il centrosinistra tutto, Lavori in corso e il Pdl, che, benché alleato della Lega, ha chiarito fin da subito di pensarla in maniera differente sulla questione Unità d'Italia. Tutti presenti in piazza - assessori, consiglieri, la coordinatrice cittadina - e nel pomeriggio in via Matteotti con un gazebo per distribuire gadget tricolore. A poche decine di metri di distanza da quello organizzato invece dalla Lega, con il deputato Nicola Molteni, per parlare di post Unità in ottica federalista. Tutto verde, mentre di fianco sfilava il tricolore da 130 metri srotolato dal comitato. Proprio al vicesindaco pidiellino Massimo Cappelletti è andato il compito di rappresentare il Comune sul crinale perché il sindaco, dopo aver presenziato all'alzabandiera degli alpini, si è recata a Vighizzolo, per l'intitolazione di un piazzale a don Vittorino Busnelli. La tabella di marcia stesa dal Comune, distribuendo assessori e il primo cittadino a tutti gli appuntamenti previsti, la dava alle 12 al San Teodoro. Il teatro la attendeva tutto esaurito, con decine di persone in piedi o persino all'esterno, e nemmeno una poltrona vuota, tranne la sua. Il che, sui saluti finali, non è passato inosservato neppure al presidente della banda Paola Frigerio, ed è toccato ancora a Massimo Cappelletti smorzare gli animi invitando dal palco «a pensare ai presenti e non agli assenti». Poi, a chiudere il concerto diretto dal maestro Mario Gerosa - che s'è snodato tra arie risorgimentali e letture di carattere storico interpretate da Luigi Marelli della compagnia teatrale San Genesio - l'Inno di Mameli, cantato da tutto il pubblico. S'è voluto anche un bis, concedendosi la seconda strofa, ed è su questa, passate da poco le 12, che Tiziana Sala ha fatto il proprio ingresso. Scelta che ha pagato più cara dell'assenza.
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