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Lunedì 21 Marzo 2011
Addio vista città
Dal lago un muro fortino
Dalla barca la visuale della riva è totalmente cambiata, si vedono solo tubi. Piazza Cavour unico tratto indenne ma ancora per poco. Uno scempio continuo
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Poco prima della biglietteria della navigazione le palancole finiscono e si vede ancora la vecchia riva, con persino il vecchio parapetto in ferro: è esattamente nel punto centrale che lascia a sinistra le palancole e a destra il lungolago, che si ha la percezione della massa d'acqua che viene rimossa e dei metri oggi occupati dal lago, ma che diventeranno cemento. Piazza Cavour è l'unico pezzo del lungolago rimasto intatto: ci sono i pontili, i pedalò, le papere e i cigni. E la visuale è esattamente identica a quella che tutti i comaschi conoscono da sempre.
Tutto radicalmente diverso, invece, dalla parte opposta, in quello che è stato denominato primo lotto del cantiere (da piazza Cavour ai giardini a lago) e che è nelle attuali condizioni da poco più di un anno. Da quando, cioé, è stato tagliato il muro costruito davanti al lago. Dalla barca si vede il nuovo muro che sostiene la passeggiata, decisamente più simile ai castelli di Gardaland che a pietra vera (infatti non lo è). Praticamente un fortino e, sarà pur vero che il lago è basso, ma risulta difficile pensare che possa esondare con quella barriera. L'aspetto della riva è completamente diverso dal passato: la passeggiata è larghissima e costituita da una spianata di ghiaia con, in lontananza, le auto che sfrecciano sul lungolago. Prima dei giardini a lago si vede la nuova scalinata (contestata duramente da diversi consiglieri comunali) affiancata a quella storica e l'impatto è più massiccio rispetto a tre anni fa, prima cioè della partenza del cantiere. L'ultimo scampolo è il bar-battello: è abbandonato da anni e rischia di affondare. Tra l'altro, se dovesse succedere, ci sarebbero grossi problemi nel ripescarlo.
Insomma, dal lago è tutto diverso. E se dalla strada non si vede più il lago, almeno per ora dall'acqua non si vede più la città. E quando si tornerà a vederla, l'impatto sarà quello del primo lotto: la riva e la visuale saranno completamente diverse da come i comaschi sono abituati a guardare al lago. Ma per vedere tutto ci vorranno almeno altri tre anni. Fino ad allora resteranno palizzate e reti e, la prossima estate, sarà probabilmente oscurata anche piazza Cavour.
Gisella Roncoroni
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