Scontri a Palermo
liceali del Volta in fuga

Palermo: bombe carta e scontri tra estremisti di destra e di sinistra, studenti di Como in gita costretti a rifugiarsi nei negozi per evitare guai. Protagonisti della disavventura, loro malgrado, sono stati gli alunni di quattro classi del liceo «Volta».

a.savini

COMO - Palermo: bombe carta e scontri tra estremisti di destra e di sinistra, studenti comaschi in gita costretti a rifugiarsi nei negozi per evitare guai. Protagonisti della disavventura, loro malgrado, sono stati gli alunni di quattro classi del liceo «Volta». Erano nel capoluogo siciliano per una visita d'istruzione quando si è scatenato il finimondo. Tutto è accaduto in pieno centro e la nutrita scolaresca (un centinaio di ragazzi) si è trovata, come si suol dire, nel posto sbagliato al momento sbagliato. Gli studenti e i professori che li accompagnavano stavano camminando in piazza Verdi, nel “salotto” palermitano, a pochi passi dal Teatro Massimo. E proprio lì, poco dopo le 17 di mercoledì, si è scatenata la guerriglia urbana, con manifestanti a volto coperto che si sono fronteggiati a lungo, lanciando pietre, bastoni e bottiglie. Da una parte gli esponenti del gruppo di estrema destra CasaPound, dall'altra quelli di un centro sociale di estrema sinistra, intenzionati a impedire la presentazione di un libro (prevista nella vicina libreria) che racconta la storia della stessa CasaPound. Tensione altissima, culminata con scontri violenti e dieci feriti (nove poliziotti e un manifestante). Cariche da parte delle forze dell'ordine, sassaiole e vetrine spaccate: succede davvero di tutto. I poliziotti, alla fine, riescono a disperdere i facinorosi usando i lacrimogeni, mentre negozi e ristoranti abbassano le saracinesche. E i ragazzi comaschi devono dire grazie agli esercenti della zona e al sangue freddo dei docenti, visto che se la sono cavata senza danni sebbene siano transitati nella zona mentre stavano iniziando le violenze. Sono tutti scappati nei negozi - seguendo le indicazioni dei “prof” e dei carabinieri - e hanno atteso che tornasse la calma. «Gli scontri sono durati circa mezz'ora - racconta don Andrea Messaggi, docente di Religione che accompagnava la comitiva - e qualche ragazzo, ovviamente, si è un po' spaventato. Erano le cinque del pomeriggio e ci eravamo fermati nella piazza del Teatro Massimo. In quel momento. è scoppiata una bomba carta a poca distanza da noi - prosegue - A quel punto, abbiamo cercato riparo nei negozi e nei bar, i palermitani sono stati gentilissimi e anche chi aveva già abbassato la serranda ci ha subito aperto. Abbiamo assistito a lanci di lacrimogeni e fumogeni e a ben tre cariche della polizia. Sicuramente - conclude don Messaggi - non è stata una bella avventura, ma ci siamo messi subito al sicuro. Diciamo che, dopo esserci immersi per giorni nell'antichità, visitando decine di luoghi splendidi, siamo ripiombati di colpo nell'attualità». Il gruppo (composto dai ragazzi degli ultimi tre anni del corso C, oltre a quelli di terza G) ha fatto ritorno sul Lario, come previsto, ieri pomeriggio. La preside del liceo classico, Luciana Telluri, è stata immediatamente informata dell'accaduto e ieri ha commentato: «Stanno tutti bene ed è questa la cosa importante. Quand'ero giovane io, nel Sessantotto, c'erano scontri quasi tutti i giorni…».
Michele Sada

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Venerdì 25 Marzo 2011

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