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Sabato 26 Marzo 2011
Summit sui profughi a Capiago
Si teme una piccola Lampedusa
Carlo Andrea Frigerio dopo il vertice in prefettura: "A questo punto possiamo solo sperare che i libici non arrivino. Siamo disponibili ad ospitare 5 profughi. Nell'ex caserma ne potrebbero arrivare 150"
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Sull'ospitalità, il sindaco lo ricorda ancora: «Abbiamo dato disponibilità di dare un tetto a una famiglia, diciamo cinque persone, negli immobili di proprietà comunale». Certamente meno d'impatto, secondo il primo cittadino, per le 2mila persone circa che risiedono a Intimiano (con Capiago, il conteggio totale sale a circa 5mila e 500 abitanti). «Abbiamo preparato l'assemblea pubblica, la riunione di giunta, la mozione, il consiglio comunale – elenca il sindaco – abbiamo portato al prefetto i nostri suggerimenti. E cioè, distribuire i profughi sul territorio provinciale. Oppure, pensare agli stabili di Como città: il vecchio ospedale Sant'Anna, l'ex caserma De Cristoforis, l'area del San Martino. Ho anche firmato la lettera dei sindaci del Canturino (hanno aderito Cantù, Brenna, Carimate, Cermenate, Cucciago, Figino Serenza e Novedrate, ndr). E siamo andati insieme dal prefetto. Ora, a parte tenere il polso della situazione, non si può fare altro».
Michele Tortora, il prefetto di Como, è stato disposto – in un'intervista pubblicata ieri sul nostro giornale – ad offrire un'ampia panoramica sull'argomento. Sua, la segnalazione dell'ex caserma di Intimiano al ministero dell'Interno, in risposta alla richiesta di una ricognizione. L'edificio del demanio resta l'unica ipotesi a livello provinciale senza problemi di disponibilità. Servirebbero 200mila euro e qualche settimana per i lavori. Ma un'ordine dettato dal ministero dell'Interno potrebbe portare i profughi della Libia addirittura anche prima. Venerdì mattina, il prefetto di Como ha ricevuto gli onorevoli Nicola Molteni e Erica Rivolta, che con gli esponenti dell'ente Provincia Leonardo Carioni – presidente – e Pietro Cinquesanti – assessore ai lavori pubblici – hanno ricordato l'inadeguatezza della ex caserma di Intimiano. «Ma il prefetto – riferisce l'onorevole Molteni – ha detto di aver compreso, in una nota integrativa, il vecchio Sant'Anna e l'ex caserma De Cristoforis. Anche questi edifici risultano quindi segnalati». Peccato che proprio il prefetto, nell'intervista, ricordava l'opposizione sia dell'ospedale Sant'Anna che dei vertici militari. Su tutto, l'ultima parola arriverà dal ministro Roberto Maroni.
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