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Domenica 27 Marzo 2011
Allo sbando la biblioteca
lasciata senza direttrice
Interrogazione di Rapinese: «Saccenti ha avocato a sé l'incarico, ma non ha le competente necessarie». E la Cgil interviene in difesa della Milani
A sollevare il coperchio sulla "casa dei libri" di via Raimondi è il consigliere comunale Alessandro Rapinese, che domani presenterà un'interrogazione al sindaco Stefano Bruni. Due documenti sul tema li ha prodotti anche la Cgil, che da una parte ha stigmatizzato il modo in cui è stata esautorata la Milani e dall'altra ha raccolto il malcontento del personale della biblioteca legato a svariati problemi organizzativi.
Rapinese chiede al primo cittadino «quali siano le ragioni per le quali alla dottoressa Milani non sia stata più riaffidata la posizione organizzativa» e anche perché «il dirigente abbia disposto l'assegnazione a se medesimo delle mansioni precedentemente assegnate [alla Milani] pur non avendo alcun requisito tecnico». Rapinese, tra l'altro, ricorda che per sei anni la Milani ha «riportato sempre in questo ruolo ottimi risultati rispetto al mandato assegnatole». Quindi trova particolarmente irriguardoso nei suoi confronti il fatto che «il dirigente abbia affisso in luogo pubblico copia della mail del 17 febbraio 2011 con la quale comunicava al personale che: “nelle more dell'assegnazione della Posizione Organizzativa, per il settore biblioteca, tutte le relative mansioni sono svolte dal sottoscritto”». E anche di questo chiede conto al sindaco.
Lo stesso Rapinese riporta nella sua interrogazione uno stralcio del resoconto dell'assemblea sindacale della Cgil del 28 febbraio scorso. In biblioteca, si legge tra le lamentazioni dei dipendenti, risulta «difficile la comunicazione tra lavoratore e dirigente sulle problematiche quotidiane contingenti del servizio. Manca un riferimento (P.O.). Questa figura intermedia, non obbligatoria ma necessaria, è utile a coordinare i servizi il personale». La responsabile della Funzione Pubblica Cgil, Lucia Cassina, ha anche inviato una lettera a Saccenti e al direttore generale del Comune, Nunzio Fabiano, sottolineando che, visti il curriculum e la valutazione annuale riportata da Chiara Milani, «risulta, difficile capire come [...] possa essere presente in Comune un'altra persona [...] che possa ricoprire un incarico professionale così tipicamente specifico».
Pietro Berra
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