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Lunedì 28 Marzo 2011
Qui sono affari di coscienza
Confronto sull'idea di corpo, Io, emozioni: ne discutono Boncinelli e Massarenti
Tra conflitti ed emergenze nucleari, la parola "coscienza" risuona di continuo («avere coscienza dei rischi», «avere una cattiva coscienza nei confronti di Gheddafi»). Anche il termine "corpo" è grande protagonista delle cronache: dal "caso Ruby" alle immagini dei civili smembrati dagli ordigni in Libia. Bastano questi due termini ad evocare una quantità di "emozioni" a cui ciascuno fa fronte, anche suo malgrado. Impossibile non sentirsi coinvolti, almeno un po', nell'attualità del confronto che lunedì 28 marzo a Como - alle 20.30, nella sede di Confindustria, in via Raimondi 1 - porta allo stesso tavolo Edoardo Boncinelli, fisico e genetista, e il filosofo Armando Massarenti, invitati a dire la loro sul tema "Il corpo, le emozioni, la coscienza. Le sfide delle neuroscienze". Un campo appassionante, per le implicazioni a cui sottende, ma anche molto spinoso. Perché questioni come la morte cerebrale o la condizione del coma non si esauriscono sul piano fisiologico o biochimico: rinviano all'etica, al diritto, al cuore del problema di chi sia l'uomo, se vada considerato "soggetto" o "persona". Nei giorni scorsi, su queste pagine, abbiamo parlato di un saggio ("Siamo davvero liberi?" curato De Caro, Lavazza, Sartori per le edizioni Codice) che si interroga sulla possibilità che il "libero arbitrio" possa entrare in crisi a causa del malfunzionamento dei neuroni. In altri termini, la colpa di un delitto può essere imputata al cervello, anziché al soggetto agente. Tutt'altro che argomento da addetti ai lavori, le neuroscienze interpellano da anni, ormai, anche la filosofia più "tradizionale". Due pensatrici di primissimo piano come Laura Boella e Roberta De Monticelli si sono misurate, con esiti sempre avvincenti, sulla questione. E se Boella ha esplorato "La morale prima della morale" (Cortina) la De Monticelli continua a pensare che «sono le persone, e non le menti né i cervelli, a pensare, sentire e volere» ("La novità di ognuno", Garzanti). Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
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