Il tour di Davide Van de Sfroos
"Yanez", debutto con scalmanati

L'esordio a Locarno: grande spettacolo, tra il pubblico un po' troppi esagitati

Esordio turbolento per lo “Yanez tour 2011” di Davide Van De Sfroos, sul palco dell'affollatissimo PalaExpo Fevi di Locarno sabato 26 marzo. Prima le cose belle: chi andrà a vedere una performance di questo tour teatrale deve prepararsi ad assistere a un concerto di grandissima intensità. La scaletta si concentra su una manciata di canzoni recenti da brivido, da ascoltare in religioso silenzio.
L'introduzione sciamanica ha la doppia utilità di indicare il tenore del concerto e di presentare Roberta Carrieri, vocalist straordinaria, valore aggiunto anche come chitarrista ritmica e percussionista (ed è validissima cantante e autrice a sua volta). Seguono “Lo sciamano” e una versione solenne di “Pulènta e galèna frègia”. La sequenza dei nuovi pezzi è inaugurata da “Dona lüseerta” presentata da Bernasconi con il primo di una serie di  quadretti che mettono in mostra le doti dell'affabulatore.
“Maria” è ipnotica mentre “Dove non basta il mare” vede ancora co-protagonista la Carrieri che fa anche le veci di Patrizia Laquidara per il siculo mentre Davide Brambilla, straordinario come sempre mentre si destreggia tra fisarmonica, tromba e tastiere, prende il posto di Maieron nel friulano e il funambolico violinista Angapiemage Galliano Persico, gigioneggia nel calabrese di Voltarelli. Si salta su “El carnavaal de Schignan” e “Setembra”, si torna al passato con “El puunt” ed è poi la volta di “Yanez” che scuote la sala mentre tutti cantano in coro. Dopo una “Ninna nanna del contrabbandiere” a due voci, colorata da un clamoroso assolo del chitarrista Maurizio Glielmo, arriva l'istante da incorniciare: due composizioni di grande spessore come “Ciamel amuur” e “La figlia del tenente” vedono Van De Sfroos cantare con una partecipazione quasi insostenibile, una prova da interprete di prima grandezza che si stempera nella grinta del “Blues di Santa Rosa”. Con “La ballata del Cimino” e “New Orleans” occorre iniziare a parlare dell'altro aspetto del concerto: sembrava fosse un palazzetto invece era una palestrona piena di sedie, il pubblico in fondo troppo distante rifiutava di ammassarsi là e, infine, un pugno di scalmanati decisi a ballare a ogni costo ha seriamente rischiato di compromettere la buona riuscita della serata tanto che alcuni pezzi in scaletta sono stati eliminati cedendo il passo a una “Nona Lucia” perché tutti si sfogassero, a una “Curiera” rallentata per non scatenare troppo gli animi e a una “Balera” di saluto. Arriverà l'estate e ci sarà il tempo per danzare, ora è tempo di gustare le ballate di “Yanez”  pensando e non pogando.

Alessio Brunialti

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