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Martedì 29 Marzo 2011
Cabiate, in consiglio comunale
la possibile vendita di villa Padulli
Il destino dello storico edificio è l'unico tema previsto dell'assemblea municipale: tutto ha preso spunto da una delibera di giunta con la quale si è ufficializzato di rinunciare ai lavori da un milione di euro e si è ipotizzata «un'eventuale alienazione, parziale o integrale, dell'intero complesso»
Il tutto ha preso spunto da una delibera approvata dalla giunta lo scorso 10 gennaio con la quale si è ufficializzato di rinunciare ai lavori da un milione di euro di consolidamento dell'edificio, nonostante si fosse già provveduto all'assegnazione provvisoria dell'appalto a un'impresa, ma soprattutto nel documento l'esecutivo, per la prima volta, ha verbalizzato di pensare a «un'eventuale alienazione, parziale o integrale, dell'intero complesso di Villa Padulli». Proprio il termine “integrale” ha allarmato i gruppi di minoranza, nello specifico la Lega Nord e il Partito Democratico perché se in passato si è sempre discusso dell'alienazione della parte relativa alle scuderie dell'antica Villa, mai si era ipotizzato di arrivare alla vendita dell'intera area, ipotesi che invece troverebbe concorde il consigliere indipendente Mauro Biraghi che da mesi sostiene essere questa l'unica strada percorribile e intelligente non solo per risolvere un problema (la Villa versa in condizioni quasi fatiscenti dopo oltre 20 anni di abbandono), ma anche per recuperare risorse fresche per le casse pubbliche da reinvestire sul territorio così da far fronte a opere primarie, come la sistemazione delle strade, visto che il comune per i vincoli imposti al patto di stabilità e per le sanzioni subite per averlo sforato l'anno scorso, ora si trova in seria difficoltà a individuare risorse da destinare al paese.
E in questo quadro non certo confortante, si inserisce un dato incontestabile: per recuperare le scuderie, l'immobile e il parco di Villa Padulli, ora come ora servirebbero non meno di 6 milioni di euro, cifra che evidentemente il comune non può nemmeno ipotizzare di impegnare per questo scopo. Non a caso anche i lavori da un milione di euro per il consolidamento strutturale sono stati bloccati proprio per non destinare la maggior parte delle risorse pubbliche disponibili a un unico recupero che, molto probabilmente, in questo momento non è ritenuto prioritario.
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