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Martedì 29 Marzo 2011
Video di com'eravamo
A portata di clic a Como
L'archivio luce su Internet. Nei cinegiornali le adunate fasciste, le dive sul lago e le imprese di Como. «Nell'interno sorprendiamo alcuni balilla che si godono la grande piscina coperta», scandisce il cronista con tono marziale, mentre sullo schermo alcuni giovani in costumi ascellari si tuffano dal trampolino.
Basta un clic per vedere "com'eravamo". Il cinegiornale di regime, allora proiettato nei cinema, ha inizio nel 1927 e le telecamere arrivano quasi subito sul lago di Como. Per «l'adunata dei postelegrafonici fascisti», che nell'occasione donarono alla città il faro voltiano. Mel 1931, un altro servizio muto, è dedicato alla sfilata della Milizia sul lungolago. Con l'arrivo del sonoro, cominciano anche le pittoresche telecronache. Anzi, cinecronache, visto che il primo tg nazionale sarà trasmesso solo il 3 gennaio 1954.
Finita la guerra, riprende la vita, e debutta la Settimana Incom, ovvero il cinegiornale a cadenza settimanale prodotto dall'Industria Cortometraggi Milano tra il 1946 e il '65. Divise e propaganda lasciano spazio a servizi "di colore". È la nascita del gossip. «Rita Hayworth ospite d'eccezione a Como», annuncia uno dei titolo dell'edizione del 26 giugno 1947. Cambia anche il lessico dei cronisti, che lascia i toni marziali per quelli da romanzo rosa: «Senza gli emblemi di fatalità con cui ha già attraversato chilometri di celluloide, Rita specchia nel lago un'affabile bellezza luminosa», scandisce l'anomima voce che accompagna il servizio sulla diva, liquidando in due parole il fatto che «ella» sia stata respinta in frontiera per la mancanza del "visto" sul passaporto.
Grande spazio, nell'Italia del dopoguerra, conquistano anche le cronache sportive. E il Como fa la sua parte. Titolo della Settimana Incom del 21 gennaio 1951: «Campionato di calcio - Como 3 Inter 1». Un anno dopo gli azzurri mettono sotto anche la Juventus (2-0). Il finale della stagione 1951-52 è da antologia. Non solo del calcio, ma anche delle comiche. «Salvo il Como. Gli oppositori a mollo», annuncia il cinegiornale del 4 luglio 1952. Cinque esponenti del «Movimento anti Como», ci informa il cronista, si avviano «a scontare la loro poca fede». La scommessa era di «tuffarsi calzati e vestiti dalla riva di Sant'Agostino». I «recalcitranti» vengono aiutati con una spinta dai tifori azzurri. «Aver perso è un refrigerio con 45 gradi all'ombra», scherza il cronista. Ma arriva il vigile. Che contesta, doppiato da un attore con accento romagnolo: «È proibitio bagnarsi in questa zona». «Signor vigile, si tratta del campionato», risponde un tifoso altrettanto impostato. «E, alooora, quando è per il Como... via libera».
Pietro Berra
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