Cantù, paura in via Daverio
Crollano muro e ponteggio

Si tratta di una vecchia cascina in demolizione. Per fortuna in quel momento in strada non passavano né auto né pedoni. Danneggiato il tetto di un confinante capannone, dismesso da trent'anni: la storica fonderia degli scultori Carlo e Luigi Rigola

CANTU' - Sul ponteggio non c'erano operai. E in strada, subito dopo l'angolo con via Daverio, nella corsia invasa per metà da mattoni e ferri, in quel momento non passavano né auto né pedoni. L'incidente è avvenuto verso le 14 di mercoledì, in via Martin Luther King. Potrebbe essere stato un probabile cedimento del terreno a far crollare la metà di un muro di quarantacinque metri, l'unico rimasto ancora in piedi di una vecchia cascina in demolizione. Un pericoloso fronte di circa venti metri, per nove di altezza, rovinato insieme all'impalcatura. Danneggiato il tetto di un confinante capannone, dismesso da trent'anni: la storica fonderia degli scultori Carlo e Luigi Rigola, attivi nei primi decenni del Novecento, autori - fra le numerose opere - delle due statue poste all'ingresso del Tempio Voltiano di Como, la Scienza e la Fede.
«Sono passata a piedi proprio sotto il cantiere un'ora prima che cadesse il muro», racconta Olga Guanziroli, 81 anni, moglie di uno dei discendenti dei gemelli Rigola, di casa a pochi metri dal capannone sfondato dal crollo. I vicini hanno avvertito un rumore prolungato ma sordo. Qualcuno l'ha scambiato per i normali lavori in corso. Nella vecchia cascina a due passi dalla chiesa di Sant'Antonio, è in corso da settembre un intervento di demolizione e ricostruzione, curato dalla ditta Tre srl di Milano. Come recita il cartello esposto sulla recinzione, obbligatorio per legge, il direttore del cantiere è Iacopo Bacchetti. Lavori e sicurezza sono affidati a Barnaba Boschini. Il progetto è dell'architetto Alberto Novati. Per fortuna, nessun operaio si trovava sopra o nei pressi del ponteggio. Stessa sorte ha voluto che, nella strada periferica, utilizzata a volte come scorciatoia per tagliare via Grandi, non passassero veicoli o persone.
La strada è rimasta chiusa per gran parte del pomeriggio, per le operazioni più urgenti di messa in sicurezza. Sul posto, due squadre dei vigili del fuoco, arrivati da Cantù e da Como con un'autopompa e un'autoscala. La polizia locale di Cantù si è occupata dei rilievi. Presenti anche i responsabili dell'ufficio urbanistica del comune. Ora i lavori subiranno un logico arresto. Nel frattempo, il comune svolgerà le verifiche sul progetto e sul piano di sicurezza. Così è stato riferito all'avvocato Luca Delfinetti, il legale della famiglia Rigola. Altamente probabile che la proprietà del capannone danneggiato si rivalga nei confronti della Tre srl: al momento, è in corso la stima dei danni.

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