Homepage / Como città
Giovedì 31 Marzo 2011
Peronese: "Io sindaco?
Mai dire mai"
Nei giorni scorsi si è definito «il coordinatore» di un gruppo di persone che «stanno lavorando a un progetto per risollevare la città». Ora esce allo scoperto: "Siamo vicini all'area liberale di Como. Il primo riferimento è il Pdl"
In città la vostra iniziativa fa discutere. E tutti si chiedono: da che parte stanno?
«Parliamoci chiaro, siamo liberali e il nostro primo riferimento è il Pdl, tra l'altro in questi giorni ho colto un certo interesse da parte di tutte le “anime” che lo compongono».
Vuol dire che sottoporrete solo al Pdl il progetto?
«No, è a disposizione di chiunque, lista civica o partito. Diciamo che il Pdl sembra l'interlocutore più ovvio. Ma non chiudo la porta al Pd. L'idea, però, è quella di vincolare in modo chiaro chi dovesse impegnarsi a portare avanti le nostre idee per la città».
E in che modo lo vincolereste?
«Semplice: se non si mantengono gli impegni, andiamo tutti a casa».
Parla al plurale. Sta dicendo che si candiderà?
«Sono tra quelli che non escludono un impegno diretto».
Peronese candidato sindaco?
«Mai dire mai. La politica è l'arte del possibile».
Perché teme che qualcuno potrebbe non rispettare i patti?
«Io temo le logiche partitiche, le decisioni calate dall'alto, gli ordini delle segreterie di partito. Creano solo danni. Gli unici due requisiti del nostro gruppo sono: avere una moralità specchiata e non sottostare a logiche di partito».
Le adesioni sono aumentate?
«Sì. Continuo a ricevere disponibilità da parte di persone che fanno parte del tessuto connettivo della città. Tutti soggetti non legati a partiti».
Ha già avuto contatti con qualche assessore o consigliere comunale?
«No».
Con imprenditori?
«Sì, soprattutto del ramo alberghiero e produttivo. Ma anche persone che rappresentano intere categorie».
I nomi?
«Nemmeno sotto tortura, ne parliamo tra qualche settimana. Stiamo mettendo a punto il progetto, forse faremo una conferenza stampa per presentarlo».
Che città vede, oggi?
«Non voglio gettare la croce addosso a nessuno, ma mi piange il cuore. Basta pensare a come è ridotta la passeggiata da Villa Geno a Villa Olmo. E poi le paratie, un disastro».
Mentre ci congediamo, arriva nello studio di Peronese il leghista Alberto Mascetti. «È qui per parlare di tutt'altro», giura il notaio.
Michele Sada
© RIPRODUZIONE RISERVATA