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Venerdì 01 Aprile 2011
Emanuele Vezzoli
da Traviata al cinema
L'attore di Guanzate protagonista del film L'affare Bonnard, della regista Annamaria Panzera sul tema dello smaltimento dei rifiuti da oggi in sala
«Interpreto un conte che sfrutta le sue conoscenze altolocate - spiega Vezzoli - Non è un professionista, non è un agente segreto, è un appassionato dell'avventura e ci si butta senza curarsi dei pericoli. Lo fa a fin di bene, per amicizia e per aiutare gli altri. Fa coppia con il carabiniere Costanzo che è un po' il suo opposto, sono due caratteri che si compensano, che battibeccano in continuazione ma sono amici».
Sembra un film di atmosfere anni '70…
Può essere, è un'avventura, ma non ha il ritmo esagerato dei film di oggi. La Panzera è un po' come il personaggio del conte, calma, distaccata nel raccontare, elegante, non va dietro le mode. Il film è un po' giallo e un po' commedia. Mostra dei bei pasegaggi che lo rendono appetibile anche sui mercati esteri. Credo che possa piacere al pubblico.
Come mai in carriera ha fatto poco cinema?
Iniziai con il teatro e ho continuato a fare quello e per molti anni in Italia i due mondi sono stati poco comunicanti. Dopo aver fatto Traviata con Zeffirelli mi cercò Fellini per La nave va, ma ero già in parola con Zeffirelli per Maria Stuarda a teatro. È andata così, mi sarebbe piaciuto fare più cinema, ma forse ora capiteranno delle occasioni. Però ho fatto Titus che mi ha dato la possibilità di incontrare il grande Anthony Hopkins.
Quali sono i prossimi progetti?
Ho appena recitato nel film Il Cantico di Maddalena di Mauro Campiotti, cugino di Giacomo, su una suora toscana che ha fondato un ordine del quale fa parte anche una figlia di Mel Gibson, tanto che lui ha donato mezzo milione di dollari al progetto. Poi farò la fiction Nero Wolfe prodotta da Luca Barbareschi e l'anno prossimo a teatro uno spettacolo da un racconto di Anna Panzera.
Come vede le possibilità di fare di Como e del lago una location per altri film?
Gli ambienti di lago piacciono, interessano. Il problema è che Como è lontana da Roma e costa molto, le troupe devono essere incoraggiate a venire. In questi anni sono stati fatti dei film, ma bisogna insistere, avere costanza, non fare tentativi isolati, in modo che si possa provare che il cinema muove un indotto.
Nicola Falcinella
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