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Giovedì 07 Aprile 2011
Cristina, eroina dimenticata
che cercò pace sul lago
Sabato 9 aprile al Carducci un convegno sulla Trivulzio di Belgiojoso, protagonista del risorgimento che visse 15 anni a Blevio
di Gianluigi Valsecchi
Cristina, la rivoluzionaria bleviana. Alla figura della nobile Trivulzio Belgiojoso nel centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia sarà dedicata la conferenza che si terrà sabato 9 aprile, ad ingresso libero e con inizio alle 15, nella sala teatro dell'Istituto Carducci, in viale Cavallotti a Como.
Nell'incontro verranno trattati i due grandi temi che hanno fatto della Trivulzio una delle donne guida, per quanto a lungo dimenticate, del Risorgimento nazionale: il pensiero politico e l'esperienza lariana della nobildonna, che per un quindicennio soggiornò a Blevio nella villa che, acquistata dai padri Barnabiti, era in precedenza appartenuta al diplomatico russo Gregor Petrovich.
Volendo godere di vita ritirata dopo avere a lungo percorso il mondo, tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio dei Sessanta di quel secolo Cristina si trasferì a Blevio con il fedele servo Bodòz che, turco di origine e musulmano di religione, si era convertito al cristianesimo seguendo la nobildonna in Italia, e miss Ann Parker, segretaria inglese di Cristina ed istitutrice della figlia Maria Gerolama. Nel villino così a picco sul lago, tanto che i locali lo definivano “Al puncett”, ossia sulla punta, la Trivulzio si ritirò con il proposito di godere della meritata tranquillità dopo avere condotto una vita avventurosa ma, contrariamente al desiderato riposo, la residenza Trivulzio diventò subito uno dei salotti mondani più ricercati di tutto il Lario. Da Como, da Milano, da ogni dove giornalmente giungevano a Blevio reduci delle gloriose Cinque Giornate che avevano visto in Cristina un'autentica animatrice e personaggi di rango nel bel mondo della musica e delle arti.
Tra gli altri, la nobildonna riceveva la visita di un gruppo di amiche, tra cui Matilde Juva, pianista e cantante dilettante (ma i bene informati dicevano intonasse con voce da professionista) ed un trio di assoluta eccezione: Sofia O' Ferrall, vedova di Federico Confalonieri, Sofia Sparks della vicina ed omonima villa e l'amica Emma R., forse Rospini. Dell'originale cenacolo artistico letterario facevano inoltre parte Gioacchino Rossini, abituale frequentatore dei lidi bleviani ed il nobile principe Poniatowsky. Non sempre, tuttavia, Cristina fu gentile con i suoi ospiti: a lungo si narrò a Como del povero Felice Varesi, reduce delle gloriose Cinque Giornate, che - giunto a Blevio e presentatosi alla donna - venne da lei liquidato con un perentorio «Di voi non mi ricordo» e dovette fare ritorno, supponiamo malinconicamente, da dove era venuto.
Bizze e capricci di una nobildonna che, eroina ed artefice dell'Italia unita, morì dimenticata da tutti. Sabato, appunto, Como avrà un'occasione per ricordare la principessa rivoluzionaria che ebbe Blevio ed il Lario nel cuore. guarda il video
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