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Sabato 09 Aprile 2011
Novedratese, non più valide
le ordinanze "anti lucciole"
Una sentenza della Corte Costituzionale ha bloccato le misure contenute nel pacchetto sicurezza del ministro dell'Interno Maroni del 2008. Così le ordinanze emesse in particolare contro la prostituzione dai sindaci dei comuni attraversati dalla Novedratese, non possono più essere applicate
«Nelle prossime ore decideremo cosa fare - ha commentato Barni -: intanto aspettiamo di capire le motivazioni di questa sentenza, ma per quanto mi riguarda l'ordinanza non la ritiro». Fermo restando che se dovesse essere applicata, contestando 450 euro di multa sia alla lucciola, sia al cliente, gli stessi potrebbero presentare ricorso sicuri di ottenere ragione. «E' così - conferma il vicesegretario comunale di Mariano Comense, Giuseppe Ragadali -: il nostro comune ha sei ordinanze di questo tipo che di fatto vengono annullate dalla sentenza della Corte Costituzionale, perché oltre a quella delle lucciole, noi abbiamo anche quella antibivacco, per l'abbandono dei rifiuti, contro il deturpamento e gli atti vandalici, contro l'abbandono dei veicoli e per difendere i parchi e le aree pubbliche dal deturpamento. Da ora nessuna sanzione potrà essere contestata facendo riferimento a quelle ordinanze, fatto salvo che rimane sempre in vigore il regolamento di polizia locale che determina quali comportamenti comunque non si possono adottare». E questo, nella pratica, si tradurrà anche con un crollo delle entrate nelle casse comunali delle sanzioni legate a questi provvedimenti.
«Al di là dell'aspetto economico - ha aggiunto il sindaco Barni -, quello che dispiace è che con questa sentenza ai sindaci vengono tolti degli strumenti efficaci che in diversi casi hanno permesso di dare risposte concrete ai cittadini». Tutto perduto, dunque? «Non proprio - conclude Ragadali - e questo perché grazie ai recenti decreti ministeriali che per esempio hanno definito il concetto di decoro, diciamo che si ha a disposizione una buona base di partenza dalla quale avviare nuovi ragionamenti».
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