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Domenica 10 Aprile 2011
Cernobbio, nuova piazza
ma con pochi battimani
I pieghevoli su carta patinata distribuiti a profusione hanno illustrato le peculiarità del polo civico di Piazza Santo Stefano con lo spazio pubblico esterno intitolato a San Josemaria Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei e l'ambulatorio dedicato al medico Giuliano Brasca, ma di cernobbiesi alla cerimonia inaugurale ce n'erano pochi
Presenti, per l'occasione, un centinaio di persone, compresi gli addetti ai lavori, i consiglieri regionali Giorgio Pozzi e Luca Gaffuri, il sindaco di Carate Urio Daniele Maggi, il vice-sindaco di Moltrasio Antonio Saldarini.
Notata l'assenza in blocco dei cinque consiglieri della minoranza e la limitata partecipazione della comunità di Piazza Santo Stefano che pur annovera alcune migliaia di residenti.
Le poche parole pronunciate da Enrico Brasca, figlio del medico, anche a nome della sorella Stefania, «talvolta le scelte della politica non corrispondono a quelle del cuore» hanno un po' riassunto lo spirito dell'evento, nonostante i discorsi del sindaco Simona Saladini, del progettista Corrado Tagliabue, del titolare dell'impresa Meraviglia che ha realizzato l'opera, di don Matteo dell'Opus Dei e dello stesso parroco don Bruno Biotto.
Il riferimento del figlio del medico è da collegare al desiderio manifestato da oltre 400 cittadini di Piazza di intitolare l'intero piazzale a Giuliano Brasca che in paese, a 26 anni dalla morte, è ricordato con affetto.
«Questo è un luogo di tutti e per tutti – ha detto repilcato Simona Saladini un poco stizzita – siamo contenti di averlo realizzato. Diamo uno stop alle polemiche, vediamo di rispettarlo, usarlo, proteggerlo. Se poi qualcuno pensa di commettere qualche brutta azione, stia attento, ci sono telecamere dappertutto».
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