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Mercoledì 13 Aprile 2011
"A Villa Olmo da 30 anni
E non voglio andarmene"
L'ex vice comandante dei vigili in pensione Gregorio Nardone chiarisce: "Vivo a Villa Olmo da 30 anni ma non sono abusivo. Faccio il custode. E ora che sono in pensione ho ancora più lavoro da fare. Per questo vorrei restare qui. I veri abusivi sono quelli ceh occupano ville da sogno e non fanno nulla. Qui c'è un sacco di lavoro da fare giorno e notte e a me piace farlo"
Quale?
Che ora che sono in pensione ho più tempo di occuparmi del parco. Sono qui 24 ore su 24 e devo andarmene via proprio ora?
E allora che fa?
Non lo so. Non ho ancora parlato con Bruni. Sa, parlare con gli amici per chiedergli delle cose, c'è sempre un grande imbarazzo.
E lei vorrebbe chiedere di rimanere?
Beh, vede, c'è tanto da fare qui.
Quando è arrivato? È cambiato molto da allora?
Tutto. Sa che il Comune spendeva 300-400 milioni all'anno per riparare i danni dei vandali?
Perché, cosa succedeva?
Rompevano tutto. Io sono arrivato nel 1980. Ero un maresciallo. Avevo 35 anni. Mi sono sposato a 30 e mia moglie aveva 20 anni. Abbiamo avuto quattro figli. E io li ho sempre curati e gli impedivo di giocare a pallone perché dovevano dare il buon esempio. Appena arrivato, qui era un disastro. Non c'era la cancellata. C'erano delle siepi ma la gente entrava lo stesso. Anche di notte. Entrava e usciva chi voleva. C'erano le prostitute e i guardoni che spiavano le coppiette in auto. Me ne ricordo uno, di Milano, con un maggiolone blu.
E lei cosa faceva?
Io, pian piano, li ho fatti andare via. Mi avvicinavo con le belle maniere, perché io sono sempre stato così. Bisogna sapere usare le armi, per non usarle mai.
Quindi sorvegliava la villa?
Certo, era il mio mestiere. Sapevo quello che mi aspettava quando sono entrato. Nessuno dà niente per niente.
Perché lei non ha mai pagato né affitto né bollette, giusto?
Eh, sì. Perché dovevo fare il custode. Serve anche la persona giusta per fare queste cose. Sa, io sono un vigile, e non ho paura. Anche di attraversare il parco di notte. È grande sa? E buio. C'è chi pensa ci siano addirittura gli spiriti. Io mia moglie non l'ho mai mandata a chiudere.
E poi le manifestazioni?
Sì, certo. E non dimentichiamoci che ci sono due ristoranti che restano aperti oltre l'orario di chiusura del parco, che adesso chiude alle 23. Io non riesco ad addormentarmi finché non se ne è andato anche l'ultimo. Sto a letto con un occhio solo chiuso.
Quindi non è mai stato libero?
E no. Ma lo sapevo che sarebbe andata così, a me stava bene perché avevo quattro figli, da soli li abbiamo cresciuti. Io e mia moglie. Perché quando mi sono sposato i miei genitori già non c'erano più. E i miei suoceri non abitavano qui. Però è sempre stato un impegno. Non ci siamo mai mossi. O io o mia moglie dovevamo essere qui.
E con i turni? Se lei era al lavoro e sua moglie a doveva fare la spesa per esempio?
La spesa la facevo io. Se fai il custode ci devi essere. Perché se si fa male un bambino e arriva l'ambulanza devi aprire la sbarra. E poi ci sono i giardinieri, gli uomini delle pulizie, gli operai, gli addetti. Bisogna controllare i permessi di tutti, telefonare in Comune. Quando hanno allestito l'ultima mostra sono stato alzato fino alle 4 del mattino.
Un mestiere vero e proprio.
Sì.
Ricorda qualcosa di particolare? Qualche furto?
Non mi parli di furti, per carità.
Perché?
Perché una volta hanno rubato due cassettiere del Settecento dalla villa. E la villa ha i suoi, di custodi. Quando rubano nove volte su dieci c'è un complice, si ricordi. Io interessai anche la finanza, fecero pure dei controlli sui movimenti bancari. Ma non ci fu niente da fare. Non trovarono mai il colpevole.
Il ricordo più brutto?
C'era un periodo in cui tutti si buttavano nel lago. Se ne saranno gettati 7 o 8 di fila. È stato brutto perché arrivano e trovavo quei corpi senza vita.
E come è fatta la sua casa?
Beh ci sono tre stanze di sopra e tre sotto. Bello, un po' da sistemare. E poi c'è il terrazzo, bellissimo, che dà sul parco.
Eh, sì. E se lo gode?
Beh, siamo in mezzo alla gente, siamo i custodi, bisogna sempre dare il buon esempio.
C'è anche tennis e piscina.
Sì, ma il tennis è troppo caro. Avevo chiesto per mio figlio Alessandro, costava già all'epoca 800mila lire all'anno. In piscina ci possono andare tutti.
Quindi non si sente abusivo?
Scherza? Io non sono abusivo. Ho una deroga regolare di sei mesi, prevista dalla legge. Vada a vedere i veri abusivi, quelli che abitano case da sogno senza far niente.
Quindi lei vorrebbe restare?
Sì, anche perché adesso ho ancora più tempo per fare il custode. E funziona sa, i controlli tutti i giorni funzionano. Perché qui mi conoscono anche le pietre e se arriva un extracomunitario e tenta di addormentarsi sotto un albero la sera, la seconda sera mi vede e non arriva più. E poi anche i bagni, devo controllare che li puliscano. E quando ci sono le feste, al mattino appena mi sveglio inizio a pulire io il prato. Almeno il grosso. Se no la gente si lamenta e lo scrivono i giornali. E fanno bene perché è il più bel posto di Como e deve restare in ordine. E se lo è, mi creda, il merito è mio. Se è un privilegio. Me lo sono meritato. Un giorno mi hanno operato a un piede. Un dolore insopportabile. Alla sera ero qui con il bastone a fare il giro dei cancelli per non farlo fare a mia moglie. Voglio vedere chi non fa le ferie per 30 anni e va d'accordo con la gente senza fare la parte del vigile maleducato che si accanisce a dare le multe. Io sono sempre un vigile vecchio stile. Guanti bianchi. E encomio con lode del sindaco. Quando passava, noi lo sapevamo. Sull'attenti, con la divisa immacolata. Così si fa, signora, a sua disposizione.
Anna Savini
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