Mobile, il salone parla cinese
Ma torna l'ottismo

Il presidente di Assarredo: «Risultati incoraggianti, tuttavia non si può dimenticare che per poter recuperare i livelli del 2007, l'ultimo anno in cui il fatturato è cresciuto, si dovrebbe attendere fino al 2020»

MILANO Se il buon giorno si vede dal mattino, la Brianza che produce mobili e li esporta in tutto il mondo, può essere ottimista. Puntuale come ogni anno, il popolo internazionale del design non ha mancato all'appuntamento con il Salone del mobile che ha aperto ieri i battenti a Fieramilano per proseguire fino al 17 aprile. Migliaia i visitatori nella prima giornata di apertura dedicata agli addetti ai lavori (solo la giornata di domenica è riservata al pubblico). Foltissima la presenza cinese, segno evidente della sempre maggiore importanza di questo mercato anche se rimane alta l'attenzione per il rischio copiatura. L'inglese è la lingua "ufficiale" tra gli stand come del resto richiede un settore che è al terzo posto nella classifica italiana dell'export.
Tra gli operatori si respira fiducia, forti di dati che, come sottolineato in apertura il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, «fanno ben sperare, soprattutto per quanto riguarda la capacità di esportare». «Quello del mobile - afferma la leader degli industriali - è un settore trainante per l'economia italiana, con i suoi 33,2 miliardi di fatturato. È il terzo in termini di export, uno dei settori che ci aiutano a riequilibrare la bilancia commerciale».
«Si tratta di un risultato molto incoraggiante - sottolinea Giovanni Anzani, presidente di Assarredo e titolare della Poliform di Inverigo - tuttavia non si può dimenticare che per poter recuperare i livelli del 2007, l'ultimo anno in cui il fatturato è cresciuto, si dovrebbe attendere fino al 2020, se dal prossimo anno in poi la crescita media annua fosse pari a quella del 2010». La ripresa sarà dunque ancora lenta.
A trainare la crescita del 2010 sono state le esportazioni, aumentate del 5,4% rispetto al 2009, ma anche qui con luci e ombre: le vendite all'estero di sedie, per esempio, sono cresciute del 9,5%, mentre quelle di camere da letto sono calate del 2,1%. Significativa anche la crescita dell'export per il settore illuminazione (+4,4%). La Francia rimane il primo Paese cliente, davanti alla Germania. Positivo anche il ritorno della domanda dal mercato Usa (+7%), mentre la Russia ha fatto registrare un calo dell'1,1%.

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