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Venerdì 15 Aprile 2011
I russi sul Lario
conquistatori generosi
Gli zar della finanza, dei commerci, delle televisioni e dei business internazionali si stanno impadronendo delle più belle ville del lago. Ma non lesinano interventi per le esigenze delle comunità locali
A aprire per primo il borsello per un bonus a favore della collettività era stato il nuovo padrone di Villa Fontanelle a Moltrasio il quale nel concordare con il comune i lavori di riqualificazione dell'immobile, oltre a versare 103mila euro per oneri di urbanizzazione e costi di costruzione aveva messo sul tavolo una regalia in contanti di 100mila euro.
La novità, ora, viene da Ossuccio. Il nuovo proprietario di villa Saibene, già villa Poletti, l'immobile di prestigio colore mattone che si affaccia sulla Zoca de l'Oli, l'operatore moscovita Mikhail Kusnirovich che ha acquistato l'immobile pare per un'entità di 4-5 milioni di euro, ha riservato un significativo segnale di simpatia alla comunità ossucese.
Con discrezione si è interessato dei problemi del paese, poi ha comunicato la decisione di intervenire sul piazzale attiguo alla chiesa parrocchiale di Isola, un gioiello d'arte e di storia. L'incontro decisivo per la messa a punto del progetto, per un'entità di 25mila euro, è avvenuto alla presenza del sindaco Giorgio Cantoni e del suo predecessore Massimo Castelli con il quale aveva avuto i primi contatti ai tempi in cui aveva deciso l'acquisto della bella dimora, restaurata sia all'esterno che all'interno con altro cospicuo investimento.
Le opere sono quasi finite, realizzate con la ricollocazione delle antiche pietre, un intervento che fa bella mostra a chi transita lungo la statale Regina.
«Mikhail Kusnirovich è un affermato operatore nel settore della grande distribuzione sovietica - dice Giorgio Cantoni – e ha manifestato il proposito di abitare la villa per lunghi periodi con la famiglia. È entusiasta del nostro paese e di fede cattolica ha battezzato il figlio nella nostra chiesa. Credo che l'idea di restaurare il piazzale, uno dei più caratteristici della Tremezzina, sia derivato proprio da tale circostanza».
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