Incendio al Bolettone:
l'ombra del piromane
Albavilla: non ci sono molti dubbi sulla natura dolosa dell'incendio che, nella serata di domenica, ha “illuminato” un'ampia area dell'Erbese. Da quanto hanno ricostruito gli intervenuti, ivi sarebbero diversi indizi che portano a questa conclusione
«Purtroppo, non ci sono molti dubbi sulla natura dolosa dell'incendio – spiega il sindaco di Albavilla Alessandro Fermi -. Viene da chiedersi il motivo di un gesto simile, che ha fatto molti danni, oltre tre ettari di vegetazione bruciati e mobilitato di più di venti persone per domare le fiamme».
Il fuoco si è propagato velocemente ma fortunatamente non c'era il vento presente alcuni giorni addietro e si è riusciti a limitare i danni: «Non ci può essere la certezza del carattere doloso dell'incendio ma è molto probabile - continua il sindaco -. Il fuoco si è infatti propagato dal sentiero, in una zona quindi facilmente raggiungibile. La giornata calda, attorno agli otto gradi, e l'umidità fanno pensare che per innescare il fuoco ci sia voluto un certo impegno, sicuramente non si è trattato di un mozzicone. Anche l'orario, le 20 circa, fa propendere per questa teoria che non è solo mia ma anche di chi si è occupato dell'intervento. Fortunatamente non c'era vento e tutto si è risolto, comunque in tre ore».
In diversi hanno lavorato domenica sul monte: «Si sono mossi i gruppi antincendio di Albavilla e Tavernerio e i vigili del fuoco di Erba. Più di venti persone si sono impegnate per domare le fiamme, si è circoscritto l'incendio intervenendo poi con le autopompe. Un ottimo lavoro, e non posso che ringraziare gli intervenuti per quanto fatto».
Ringraziamenti che arrivano anche da Erba: «Grande ringraziamento – scrive il sindaco di Erba e presidente della riserva naturale regionale Valle Bova ,Marcella Tili - va alle squadre antincendio della comunità montana coordinate da Stefano Casartelli dei vigili del fuoco del distaccamento di Erba sotto la direzione e dell'ispettore superiore Sergio Boscacci del Corpo forestale dello Stato per l'opera di spegnimento del fronte di fuoco che ha interessato il versante meridionale del Monte Bolettone E' stato così scongiurato il rischio di propagazione nei territori montani attigui e nell'ambito della riserva naturale Valle Bova».
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