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Martedì 19 Aprile 2011
Uccise il gatto del vicino
Rischia una condanna
Turate: ammazzò il felino con una fucilata sparata dalla finestra di casa, «per crudeltà e senza necessità». Lo dice - anzi, lo scrive - la Procura della Repubblica di Como che ha chiuso in questi giorni una indagine per maltrattamento di animali
Si tratta di una indagine sui generis, con pochi precedenti, almeno al tribunale di Como. Per condurla a compimento, il pm Massimo Astori si è servito del pallino estratto dal veterinario di Saronno, che inutilmente tentò di salvare l'animale. Quel giorno il gatto impallinato si trascinò fino in casa rimettendo sangue e spingendo il suo proprietario a portarlo subito in un centro veterinario di Saronno. Il professionista che lo visitò si accorse subito del foro di ingresso del pallino e diagnosticò una «perforazione intestinale multipla da arma da fuoco». Sottopose la bestiola a un intervento chirurgico ma non riuscì a salvargli la vita. Salvò però il pallino estratto dalla carcassa e lo consegnò al proprietario del micio che, a sua volta, lo allegò diligentemente, due giorni più tardi, alla denuncia sporta contro ignoti. Le indagini portarono gli investigatori fin sulle tracce del vicino di casa, che risultava detenere regolarmente una carabina di marca «Diana», modello 50, con un calibro di 4.5 mm. Lo scorso mese di gennaio la Procura dispose anche una perquisizione in casa di Guzzetti, che si concluse con il sequestro dell'arma. Fu, il confronto con la carabina, la prova definitiva che il pallino estratto dalle viscere del gattino era stato sparato con quell'arma. Il tribunale del riesame ha anche respinto il ricorso con cui l'avvocato di Guzzetti chiedeva la restituzione dell'arma e l'annullamento del decreto di sequestro, sostenendo che mancassero i requisiti di necessità e urgenza e della condizione di flagranza previsti per poter procedere a una perquisizione. Niente da fare:l'indagato aveva spontaneamente consegnato il fucile ai militari, arma che peraltro deteneva regolarmente.
Il maltrattamento e la uccisione di animali sono, come noto, reati da codice penale. In caso di maltrattamento si rischiano sanzioni che variano dai tre mesi all'anno di detenzione o multe da 3000 a 15mila euro; in caso di uccisione, si rischiano da tre a diciotto mesi di carcere.
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