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Martedì 19 Aprile 2011
Ogni comasco si gioca
1500 euro all'anno
Quasi 830 milioni di euro "bruciati" in 365 giorni nell'azzardo. Gratta e vinci, lotterie, scommesse, Superenalotto. Ma a fare la parte del leone sono le «newslot», macchinette che hanno raccolto 629 milioni in provincia nel 2010
Se è vero che sul dato complessivo influisce la presenza del Casinò di Campione, non si può negare il fatto che la “mania” del gioco abbia contagiato moltissimi comaschi. Basta entrare in una tabaccheria per rendersene conto. Un vero e proprio fiume di denaro viene riversato, quotidianamente, in slot machine, lotterie e scommesse varie. La cifra esatta spesa sul Lario nel 2010 è pari a 828.863.561 euro, equivalenti - come detto - a 1.504 euro pro capite, contro una media italiana ferma a 979 euro. I comaschi, insomma, si affidano sempre più alla dea bendata. Hanno sborsato, complessivamente, 69 milioni di euro al mese, che equivalgono a 2 milioni e 300mila euro al giorno, 96mila euro all'ora, o se preferite 1.600 euro al minuto. Secondo gli addetti ai lavori, uno dei motivi dell'incessante crescita del settore del gioco pubblico d'azzardo è la crisi economica, che spinge sempre più persone a sperare nel colpaccio che cambia la vita. E di fronte a questi numeri gli esperti lanciano l'allarme parlando del rischio dipendenza e del gioco “compulsivo”.
Sono cambiati, peraltro, i giochi che vanno per la maggiore in provincia di Como. Al primo posto ci sono le «newslot, con una raccolta che nel 2010 ha superato i 629 milioni di euro, pari a 1.141 euro spesi da ogni comasco (oltre il doppio della media italiana, ferma a 544 euro). Gettonatissimi, anche se in calo rispetto agli anni scorsi, i tagliandi del gratta e vinci e delle lotterie: 76 milioni di euro, equivalenti a 139 euro pro capite. In linea con il dato nazionale il capitolo «Lotto», arrivato nel 2010 a quota 48,6 milioni di euro (88 euro a testa, la media italiana è 90) e vicino ai livelli dell'anno precedente. Non si discosta molto dalla situazione registrata nel 2009 anche la cifra relativa al Superenalotto e a «Win for life», con 32,3 milioni di euro investiti dai comaschi e una media di 59 euro a testa. Resiste persino il settore delle scommesse sulle corse dei cavalli, capace di attrarre nel 2010 ben 15,7 milioni di euro (29 euro pro capite, sui livelli della media nazionale). Le altre tipologie di «scommesse» hanno raccolto 13,2 milioni di euro (con un dato medio più basso rispetto a quello italiano). Mentre per la tombola moderna, il Bingo, sul Lario sono stati spesi 12,9 milioni (24 euro pro capite, contro una media nazionale di 33 euro).
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