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Giovedì 21 Aprile 2011
L'alambicco rimane, per ora
Si studiano ipotesi alternative
Rinnovata la convenzione con il privato per l'installazione alle porte della città. Intanto gli assessori si "beccano" fra di loro
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L'enorme alambicco (posizionato nel 2006 dal titolare del Birrificio di Camerlata, Gabriele Orsenigo, e finito in questi giorni al centro delle polemiche) per il momento resta dov'è, tuttavia la giunta di Palazzo Cernezzi ieri ha preso atto della disponibilità di Orsenigo a valutare nuove proposte e ha dato mandato al settore Ambiente di aprire un confronto con l'imprenditore per studiare insieme possibili soluzioni alternative. Lunedì scorso la stessa giunta aveva deciso di “congelare” il via libera alla proroga della convenzione per cinque anni, in attesa di un chiarimento sui contenuti dell'accordo stipulato nel 2006. Chiarimenti che, nella riunione di ieri, sono arrivati (il rinnovo era, in buona sostanza, automatico). In giunta, comunque, non sono mancate le polemiche, con l'assessore al Verde Diego Peverelli che se l'è presa con il collega Sergio Gaddi (Cultura), accusato di “invasione di campo” (nei giorni scorsi Gaddi aveva stoppato ogni decisione chiedendo di sostituire l'alambicco con un elemento artistico legato alla storia della città): «A questo punto - ha tuonato Peverelli - propongo di mettere sulla rotonda di Lazzago un busto in bronzo dell'assessore Gaddi, in scala uno a cento».
Battibecchi a parte, il caso alambicco si è chiuso, come ha confermato in serata il Comune, con la decisione della giunta, su proposta di Peverelli, di «proseguire per altri cinque anni con la convenzione per la manutenzione della rotonda di Lazzago». «La convenzione originaria, sottoscritta nel 2006, prevedeva la concessione dell'area con il posizionamento di una scultura raffigurante un alambicco per un periodo di cinque anni più eventuali altri cinque a richiesta dell'affidatario - hanno sottolineato da Palazzo Cernezzi - Stante il corretto e puntuale rispetto degli impegni sottoscritti, la prosecuzione della convenzione costituisce adempimento a quanto a suo tempo definito. L'esecutivo ha comunque deciso, a seguito della disponibilità del privato, di dare mandato agli uffici di raccogliere eventuali nuove proposte». Orsenigo aveva chiarito: «A me interessa trovare una soluzione che possa accontentare tutti. Non voglio mantenere a ogni costo la struttura attuale, sono disposto a sostituirla con qualcos'altro, ma non è una decisione che si può prendere dall'oggi al domani. Bisogna fare uno studio - aveva sottolineato - e valutare bene l'impatto della nuova installazione, perché parliamo di un'area di 3mila metri quadrati e ci sono delle proporzioni da rispettare. L'alambicco è alto come un palazzo di quattro piani, sostituirlo con una scultura non avrebbe senso, di fatto non si vedrebbe nemmeno. Una soluzione, comunque, si può trovare e siamo pronti a confrontarci con l'amministrazione cittadina. Se il Comune - aveva concluso - ci concede un anno di tempo, si potrà studiare una proposta seria, penso a un elemento che sia fortemente legato alla città e ai suoi simboli».
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