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Sabato 23 Aprile 2011
Corsie preferenziali
Troppi furbetti a Como
L'interpretazione comasca del significato di corsia preferenziale è letterale. Se ne servono tutti quelli che, appunto, preferiscono. Preferisce guidare lungo il Girone o preferisce la preferenziale?Preferisco la preferenziale, grazie, ché peraltro si fa prima.
La risposta è nelle foto pubblicate a corredo, scattate nel volgere breve di una ventina di minuti tra le 9.30 e le 10 del mattino di ieri, venerdì santo. Documentano l'allegra interpretazione di un codice della Strada che più violato non si può, nell'impunità garantita dalla latitanza costante di una qualunque uniforme. È un valzer tragicomico cui partecipa chiunque, e che in certe giornate feriali (ieri, in fondo, era mezza festa) raggiunge le proporzioni dell'esodo: ci sono auto civili, utilitarie o suv, station o berline che risalgono lungo via Sauro, svoltano al passaggio a livello, corrono verso Porta Torre e che ti ritrovi in fondo, al semaforo pedonale di piazza Vittoria, pronte a riprendere il volo lungo via Milano per riapparire in un attimo in piazza San Rocco. Voilà.
Serve una premessa:sulle corsie preferenziale sono autorizzati a muoversi soltanto mezzi di soccorso (pompieri, ambulanze, auto della polizia), autobus e taxi, anche se poi ciascuna amministrazione può, volendo, aggiungere, i cosiddetti «autorizzati», maxi categoria in cui a Como rientrano, evidentemente, proprio tutti.
Spopola per esempio il modello disabile: per sentirsi in diritto di "preferire", basta disporre di un contrassegno sul parabrezza, ma c'è anche grande abbondanza di sigle: per partecipare al gran valzer è sufficiente averne una stampata sulla portiera. «Acsm Agam» e «Asl» vanno per la maggiore, neanche ci fosse sempre qualche tubo da aggiustare o qualche mutuato da accudire con criteri di massima urgenza. La palma d'oro spetta però agli uffici tecnici comunali: ci sono due o tre "pandini" vecchio modello, rigorosamente bianchi, che sono capaci di transitare anche una dozzina di volte in mezza mattina, sempre con lo stesso geometra o lo stesso impegnatissimo impiegato al volante, convinto forse che la consunzione della scritta sul vetro posteriore (di rado si legge «ufficio tecnico», più spesso è «uffc tcnic» oppure un semi cancellato «comun di Com») gli consenta di mimetizzarsi.
Un capitolo a sé lo meritano i mezzi della nettezza urbana. Ieri mattina ne è passato uno che spazzolava, il che probabilmente lo autorizzava a procedere (probabilmente), ma pochi minuti dopo di fronte al tribunale ne sono corsi via un altro paio, evidentemente impegnati in qualche sessione di raccolta d'emergenza. Le guardie giurate dei vari istituti di vigilanza privata il Girone non sanno neppure cosa sia. Sono tutti autorizzati. Al volante di micro utilitarie o di mezzi corazzati con quadrupli vetri, passano soltanto di qui:è un florilegio di sigle che non citeremo, per non scontentare nessuno. Bene anche la Regione Lombardia, le cui macchinine, nel loro frenetico viavai dal Pirellino ai dintorni e dai dintorni al Pirellino, inanellano decine di passaggi impuniti. Detto che di consiglieri comunali e politici vari in uscita dal Comune oggi non se ne vedono (del resto è giorno festivo, e comunque sono autorizzati) qualcuno obietterà che, in fondo, c'è di peggio, il che è probabilmente vero. Un esempio?Dall'altra parte della strada, all'ingresso intasato di via Auguadri, le auto si incastrano in coda per entrare all'autosilo, con una corsia impegnata da veicoli in sosta completamente abusiva. In altre parole non si muove più nessuno. Alle 10.15, una coppia di vigili urbani in moto passa via lungo la preferenziale (autorizzatissima). La vigilessa butta un occhio al caos, ascolta lo strombazzare di clacson poi apre il gas e corre via. In fondo al Cairo è così che funziona.
St. F.
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