Cantù: in piazza Garibaldi
dopo mesi riecco la fontana

Ultimata la parte pedonale, si rivede la «Catarina», riveduta e corretta con l'aggiunta di vasche e illuminazione -Entro l'estate verrà rivista la viabilità -
Positive novità dai contenziosi: l'impresa riconosce i troppi errori e forse risarcirà

CANTU'  Volevano farcela per Natale, ce l'han fatta per Pasqua. Ieri mattina, dopo mesi di lavori, si è finalmente conclusa la riqualificazione della parte pedonale di piazza Garibaldi. E presto, appena suonata l'ultima campanella per le scuole, si passerà alla parte carrabile, mentre sul versante legale arrivano notizie positive sulla possibilità di veder restituita al Comune buona parte dei soldi spesi per le infinite riparazioni che il crinale ha richiesto negli ultimi anni. Un cantiere dietro l'altro, dal 2006 in avanti. L'ultimo a venir chiuso, ieri, quello che ha dato un nuovo aspetto al salotto cittadino. Prima erano arrivate le aiuole ai lati, le panchine e gli alberi, che dovrebbero avere vita più lunga dei predecessori. L'ultimo tassello rimaneva la fontana, l'opera dell'artista portoghese Lidia Catarina che in passato si è vista anche affibbiare dalla gente soprannomi poco cortesi, e i lavori per l'ampliamento della quale hanno dilatato tanto il termine del cantiere. Ieri a metà mattina si sono accesi i nuovi zampilli, sulle due vasche aggiunte, con tanto di piccola cascata ed effetto illuminato in notturna. A salutare la cerimonia qualche cittadino curioso, parecchi tecnici e poca politica. Il sindaco Tiziana Sala, l'assessore all'Ambiente Claudio Ferrari e qualche consigliere. Nessuno delle minoranze. A presentarsi al completo o quasi è stato il gruppo piazza, gruppo di lavoro voluto dal primo cittadino del quale fanno parte, oltre a lei stessa e Ferrari, i consiglieri Giuliano Cappelletti e Paolo Sala, il presidente del consiglio Davide Frigerio, il segretario generale Andrea Fiorella e poi gli architetti Corrado Tagliabue, Fabio Terraneo, Sergio Ballabio e Fabio Bianchi, l'ingener  Alberto Masolo, l'avvocato Gianni Mantegazza, Maurizio Pifferi e l'ex sindaco di Acquaseria Alberto Botta. Modalità di lavoro collegiale, questa, apprezzata dai diretti interessati, Claudio Ferrari in testa, e che si intende riproporre. «Questo era un cantiere complesso - ha sottolineato il sindaco Sala - che è stato affrontato e concluso con coraggio e determinazione da parte di tutti». Un ringraziamento speciale, il suo, ai membri del gruppo, «che si sono impegnati in prima persona gratuitamente». Mentre gratuita, finora, non è stata la questione piazza Garibaldi. Ultimi fondi spesi, i 214 mila euro di questo restyling.
Qualche notizia positiva su questo fronte però pare arrivare. In seguito alle perizie effettuate nei mesi scorsi dal consulente tecnico del tribunale - uno dei motivi che hanno frenato i lavori - si sarebbe infatti riconosciuta la presenza di errori di realizzazione, e il Comune sarebbe ora in trattativa per una transazione che eviti di proseguire con l'iter giuridico. Due sono i contenziosi aperti in merito al rifacimento della piazza, quello a Como nei confronti dei progettisti - l'architetto Roberto Cremascoli e l'ingegner Edoardo Belponer - e quello a Roma contro la ditta che ha eseguito i lavori l'Impresa costruzioni moderne di Agrigento. Il Comune, attraverso il ricorso alle vie legali, spera di riuscire a vedersi riconoscere in tutto 719 mila, ovvero, oltre a quanto speso per la manutenzione straordinaria, 200 mila euro come somma derivante «dai vizi occulti» e 400 mila euro quale somma dovuta al deprezzamento dell'opera. E al momento almeno la quasi totalità di quei 120 mila euro spesi per cercare - inutilmente - di tenere al proprio posto i lastroni ballerini dovrebbe tornare nelle casse di piazza Parini. «Questo è il primo passo importante verso la sistemazione globale della piazza - prosegue il sindaco – ne restano altri da risolvere, e mi auguro che riusciremo a farlo durante l'estate». Subito dopo la chiusura delle scuole, infatti, si apriranno i lavori per il ripristino della parte carrabile, come già sperimentato nel tratto tra via Roma e via Ariberto, che saranno suddivisi in tre lotti, ognuno delle durata preventivata di 30 giorni, il che significa poterli completare in tre mesi. Ma soprattutto, e questo è quello che desiderano i canturini, significa un agognato ritorno al passato, istituendo nuovamente il collegamento diretto tra via Roma e via Dante con il doppio senso di marcia sulla parte bassa del crinale.

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