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Domenica 24 Aprile 2011
L'olio lariano punta
sulla qualità. E sul prezzo
Uniti per diventare l'eccellenza, proponendo un prodotto dop (denominazione di origini protetta) relativo all'area lacustre delle province di Como e Lecco con un grande quantitativo, circa un terzo, di produzione a Bellagio. Sarà venduto a 28 euro al litro
Un gruppo di venticinque coltivatori, con circa duemila piante si sono incontrati a Lecco questa settimana per costituire la nuova cooperativa agricola denominata Olivicoltori Lago di Como. Il loro punto di partenza è una produzione di circa mille litri d'olio, venduto al costo di 28 euro al litro. Una piccola parte della produzione di tutta la provincia, circa un ventesimo, che però vuol essere d'eccellenza.
L'olivicoltura in provincia è un'attività in continua crescita, con aumento di mille piante ogni anno: «Abbiamo dato vita a questa cooperativa per unire gli sforzi verso un percorso di crescita comune - spiega il presidente Gaetano Brusati -. L'olio prodotto da tutti noi uscirà con un solo marchio e l'intenzione è che sia tutto, o quasi, Dop. L'intento è rappresentare l'eccellenza del prodotto locale anche nell'attenzione e nel metodo produttivo. Già ora un terzo della nostra produzione è d'origine protetta, vogliamo uniformare tutta la produzione dei nostri soci».
Dal 1997 l'olio extravergine di oliva Laghi Lombardi ha ottenuto dall'Unione europea la denominazione protetta, con le menzioni geografiche Sebino e Lario. L'intento della cooperativa è di rispettare i canoni richiesti.
«Siamo all'inizio di una cooperativa che intende crescere per numero di piante e in questo il lavorare assieme ci darà un grande aiuto - spiega Brusati -. Il primo grande aiuto reciproco sarà avere strumenti per la coltivazione e la produzione in comune, che sarà possibile noleggiare a turno. Può sembrare un particolare poco rilevante ma i costi della strumentazione sono alti ed è utile dividerli. Importante sarà poi far uscire un unico olio con una sola etichetta».
Per Brusati la zona del lago è molto adatta all'olio extravergine d'oliva: «Si tratta di una riscoperta, dopo che si era inseguita la piantumazione dei vitigni - spiega -. La produzione dell'olio a mio parere è la più adatta, riusciamo ad avere un olio di alta qualità, il nostro per esempio ha un'acidità dello 0,1 quando il requisito per avere la denominazione è di restare sotto lo 0,5. Noi intendiamo imporre canoni persino più restrittivi di quelli dop, se si parla di massimo tre giorni dal raccolto al frantoio noi vogliamo scendere se possibile ad un giorno».
Produzione di livello ed anche il costo: «Noi vendiamo a quattordici euro la bottiglia da mezzo litro».
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