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Sabato 30 Aprile 2011
"A Sanavita baci saffici
e massaggi hard"
L'udienza in tribunale contro il "guru" dell'anoressia: giornata dedicata ai testi dell'accusa «Il primo impatto con Sanavita? Mi accolsero in minigonna e tacchi a spillo».
La mattinata è stata aperta da una ragazza ligure, appartenente alla prima categoria: massaggi erotici? Mai visti. Vestiti particolarmente provocanti? Mai indossati. Terapie che finivano per violare la sfera sessuale? «Non so chi lo abbia detto, ma lo escludo assolutamente». L'esperienza a Sanavita? «Molto bella. Ho avuto subito fiducia di queste persone».
Di segno decisamente opposto le due testimonianze successive. Quella di una ragazza, 18enne quando è entrata a Sanavita nel dicembre 2005, e di una paziente comasca che al guru ha finito per pagare oltre 100mila franchi svizzeri.
Così la prima: «Sono entrata a Sanavita dopo un colloquio con il professor Bernasconi. Mi chiese se i miei fossero in grado di pagare». E poi? «Mi disse che ero vestita in modo troppo maschilino e che non ispiravo sesso, ma che dopo la cura sarei stata una f...». Ipse dixit, secondo la testimone. Un caso? Macché: «Con il passare del tempo il professore mi diceva che sembravo sempre più f...». E veniamo alle terapie o, come le chiamavano le ragazze, le esperienze: «C'era quella della sfilata, in cui indossavamo una camicia da notte trasparente con sotto solo il perizoma». E poi: «Quella delle prostitute (la testimone userà un'altra parola ndr): dovevamo fingere di essere prostitute che volevano farsi assumere in un locale e dovevano sedurre il prorietario», al secolo l'attore Isaac George. E ancora: «Il massaggio bioenergetico. Ce lo facevamo tra pazienti e con il terapeuta. Eravamo completamente nudi salvo gli slip e il perizoma. Ci massaggiavamo su tutto il corpo a vicenda». Tutto? «Sì, tutto». E via così: «Con le ragazze e i terapeuti ci si doveva abbracciare stretti stretti e ci si baciava sulla bocca». E infine: «Si vedevano anche film, certo. Soft core? "9 settimane e mezzo"».
La testimone, poi racconta degli psicofarmaci che Waldo Bernasconi - accusato anche di esercizio abusivo della professione - gli dava: «Un giorno avevo deciso di venir via da Sanavita, sono uscita sotto l'effetto degli psicofarmaci e ho fatto anche un incidente».
Sulla falsa riga pure la seconda testimone: «Ricordo che dovevamo ballare il Bolero, nel senso che sulle note del Bolero dovevamo sedurre tutti gli altri».
Paolo Moretti
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