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Venerdì 06 Maggio 2011
Il cuore porta la Tamaro all'eternità
In "Per sempre" la scrittrice affronta il dramma del lutto in una chiave spirituale
"Per sempre" chiude il ciclo iniziato con "Va' dove ti porta il cuore", ed è la parte maschile che mancava nei miei libri precedenti, improntati tutti sulla figura femminile e l'interiorità della donna nella famiglia». Titolo lapidario quello del nuovo romanzo di Susanna Tamaro (Giunti, pp.222, € 18 ) che scava nel profondo dei sentimenti e dello sconforto, e auspica un salutare ritorno alla natura in cui l'uomo può ritrovare l'essenza di se stesso, la misticità che è diretta manifestazione di Dio.
Un giovane medico, persa la moglie e il figlio in un incidente d'auto, sprofonda in un abbruttimento intimo che pian piano lo allontana dalla realtà e dalla vita. Tanti tentativi di ripresa sollecitati anche dai vecchi genitori, ma l'abisso della macerazione intima sembra sempre più profondo. A poco servirà un nuovo amore, la possibilità di un figlio con una bella straniera: ogni speranza si sfilaccia come un cencio nel vento, ogni certezza vacilla e ogni sentimento si sbriciola. Finché non trova la salvezza nella natura. L'eremitaggio lo salva dalla perdizione, lo riconcilia con Dio e con gli uomini, lo rende saggio e ben disposto verso gli altri. In questo la Tamaro lascia trapelare un messaggio forte: solo un ritorno alla semplicità ci può salvare dai tanti misfatti che gli uomini compiono su se stessi. Solo la natura è culla del futuro.
Nel suo eremo umbro la Tamaro (che il 14 maggio, introdotta da Paola Mastrocola presenterà il suo nuovo romanzo al Salone del libro di Torino) vive in sereno eremitaggio come il suo protagonista.
"Per sempre" è un titolo che vuole far riflettere sull'eternità?
Come "Ascolta la mia voce" e "Rispondi", quasi tutti i titoli dei miei libri vengono da un salmo, e "Per sempre" è un intercalare che si trova spesso nella Bibbia. Questo però è un romanzo in grande controtendenza perché parla del mistero dell'uomo, e il titolo è una sfida, perché nessuno parla del senso di eternità che c'è nell'uomo, espressa nell'amore che lega eternamente le cose.
Che cosa si rompe nell'animo di un uomo privato degli affetti più cari?
Si rompe tutto. Chi va incontro a una grande perdita, ad una rottura affettiva, deve ricomporre tutte le carte attraverso la via della disperazione alla quale deve subentrare un'altra via, oppure peggiora l'avvilimento e si può arrivare ad un altro livello di comprensione della vita. Dobbiamo pensare che cosa può portare anche di positivo nella nostra esistenza un terremoto del genere. È un passaggio difficilissimo ma quasi obbligatorio per sopravvivere ed edificare nuovamente in modo positivo.
Il suo libro è un inno alla vita semplice. Pensa davvero che sia arrivato il momento del ricongiungimento dell'uomo con la natura?
Penso che siamo all'ultimo gradino della stupidità umana del consumismo e della follia che porta l'uomo fuori da se stesso. C'è un gran bisogno di semplicità e di naturalezza, specialmente per le persone che sono venute dopo di me e hanno meno fede - io sono nata quando la televisione non c'era ancora e sono sfuggita all'orrore del tartassamento mediatico - per tornare a capire che cos'è veramente l'uomo, che cos'è importante nella vita, perché siamo stati sepolti sotto tonnellate di spazzatura. Abbiamo avuto degli antidoti, ma ricoperto di cose inutili, di stupidaggini, di futilità l'animo dell'uomo si atrofizza: da qui l'esigenza di andare alla ricerca di se stessi e delle cose semplici in cui si può veramente trovare la felicità.
Certi interrogativi sulla fede espressi dal protagonista, fanno parte della nostra sensibilità vogliamo forzare il mistero divino? Ma il mistero, non è anche accettazione senza conoscenza, e un po' "d'ignoranza"?
Il mistero è una componente della vita e la sua accettazione ad un certo punto è necessaria. Il protagonista, cresciuto negli anni Cinquanta con un'educazione antica legata a una dottrina molto rigida che non dava spazi di comprensione più profondi, che non si contenta di una interpretazione media, va in crisi. L'uomo è stato creato con la capacità di interrogarsi quindi è normale che debba farlo anche sulle cose della fede, ma c'è un punto arrivato al quale deve fermarsi, perché il mistero in una certa dimensione non lo possiamo conoscere né svelare. Possiamo intuire un nome e un volto, ma non possiamo veramente vederlo.
Pensa davvero come scrive nel romanzo che la pratica religiosa talvolta sia pura convenienza? Cristiani per finta?
Credo che ciò avvenga sempre di meno nel senso che il grande passaggio che sta facendo il cristianesimo in questi ultimi trent'anni posto socialmente sulla scia degli anni Cinquanta e Sessanta, induca le persone per bene a fare una scelta personale, sofferta, spesso maturata in età adulta; ma anche persone che tornano alla fede dopo tanti anni scelgono la religiosità come rivelazione. È il ritorno a una fede vera vissuta in profondità senza convenienze, e questo è uno dei maggiori segni di speranza in questi tempi in cui si deve abbandonare l'esteriorità e abbracciare la profondità del discorso cristiano.
L'uomo contemporaneo ha davvero raggiunto il punto di apatia morale che si raccorda alla nostra negligenza mentale?
Non penso si possa andare più a fondo di così, e occorre uno scatto per invertire la marcia. Vedo come un impoverimento antropologico il fatto che l'uomo sia spossessato dalle sue emozioni vere e profonde. È uno dei grandi crimini portati avanti da tutto il Novecento che ha tolto l'uomo dal suo mistero. L'averlo reso una creatura razionale, cosa che non è - basta rifarsi ai peggiori orrori del Novecento -, ha ridicolizzato la parte profonda e misteriosa dell'uomo, quella che è legata ai sentimenti universali, di amore per la famiglia e per i genitori nei quali si misura la sua profondità. Tolta questa parte ha aperto la porta al sentimentalismo che è la parodia povera e senza radici del sentimento: quella che vediamo adesso con l'esasperazione dei talk show, una specie di pagliacciata perché abbiamo rimosso l'idea che l'uomo è portatore del mistero.
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