Como: "Troppe spese"
Il fisco ti dà la caccia

Anche nel Comasco sono in arrivo migliaia di lettere a contribuenti che, secondo l'Agenzia delle entrate, nel 2009 hanno speso più di quanto il reddito dichiarato permettesse. Non è possibile sapere in anticipo quante siano: è il computer della sede centrale che decide, ma le stime parlano di duemila «accertamenti sintetici».

a.savini

COMO - Anche nel Comasco sono in arrivo migliaia di lettere a contribuenti che, secondo l'Agenzia delle entrate, nel 2009 hanno speso più di quanto il reddito dichiarato permettesse. Non è possibile sapere in anticipo quante siano: è il computer della sede centrale che decide, ma le stime parlano di duemila «accertamenti sintetici», per dar modo al contribuente di mettersi in regola prima che scattino gli accertamenti veri e sanzionatori. Per questo è stato chiamato "pre-spesometro", un nuovo strumento la cui entrata in vigore era prevista il primo maggio, ma è slittata al primo luglio. L'anagrafe tributaria, dove sono raccolti tutti i dati e tutte le informazioni che riguardano il contribuente, incrocerà la dichiarazione dei redditi dell'anno d'imposta con le spese effettuate nello stesso anno, tutte le spese, dalle bollette dei consumi domestici ai beni d'investimento. Chi vive al di sopra delle possibilità attestate con la dichiarazione dei redditi incorrerà in guai: dovrà spiegare al Fisco non solo perché non ha dichiarato redditi congruenti con il tenore di vita, ma anche come ha trovato i soldi. Di più: ogni spesa sarà tracciata e tracciabile: i commercianti dovranno comunicare al Fisco i dati relativi agli acquisti di beni e di servizi superiori ai 3.000 euro, 3.600 euro con l'Iva. Era nato un problema: i pagamenti con carta di credito e con assegni sono già tracciati. Perché duplicare la segnalazione? Infatti, è stato stabilito che andranno segnalati solo i pagamenti in contanti. Per Como, si affaccia un problema sollevato in Canton Ticino, illustrato dal Settimanale «Il Caffè» e che potrebbe diventare un altro oggetto di contenzioso: anche i cittadini svizzeri saranno «tracciati» in Italia se spendono più di 3.600 euro e questo potrebbe scoraggiare i nostri vicini a far shopping nella città che proprio in queste settimane ha lanciato la campagna «Va' dove ti porta il franco» per incentivare gli acquisti da Oltreconfine. Tremila o 3.600 euro sono una bella somma: chi ne spende tanti? Chi usufruisce degli alberghi, è l'esempio riportato dal giornale che chiede: «Ma che cosa se ne fa il Fisco italiano dei dati di un cittadino svizzero?». Forse niente, dei dati del cittadino. Ma sa che cosa vende il commerciante o l'operatore economico. L'altra faccia della medaglia: il comasco che va a far spese grosse in Svizzera, per non essere «tracciato» e, in questo senso, se la norma spingesse davvero i consumatori a Chiasso o a Mendrisio, forse sarebbe la prima volta, dopo tanto tempo e tanti conflitti, che il Canton Ticino ringrazia Tremonti. Ma anche lo spesometro, come il redditometro, fa parte della lotta all'evasione che nel comasco è del 20% , contro il 38% della media nazionale. Significa che ogni cento euro di imposta versata, venti vengono sottratti al Fisco, nel comasco e sono anche quelli che consentono la capacità di spesa misurata con il nuovo strumento, viaggi, vacanze, colf, scuola per i figli, sport, circoli e club, estetica, automobili, manutenzioni ed abbellimenti della casa, ma anche ordinaria gestione. È il grande occhio del fisco, che tenta di non farsi scappare niente e che sa sempre di più sulla vita privata dei cittadini con un obiettivo: renderli pubblici contribuenti fedeli.
Maria Castelli

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Domenica 08 Maggio 2011

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