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Lunedì 09 Maggio 2011
Appalti, fisco e azzardo
Da gennaio 80 denunce
Il "117" della Guardia di finanza compie quindici anni e registra un aumento delle segnalazioni. Lo scorso anno furono 184. Diverse quelle anonime
In questi anni è aumentato il peso fiscale ed intere categorie, imprenditori, professionisti, ma anche lavoratori dipendenti e pensionati, per dirla in breve, «non ne possono più». La questione fiscale rappresenta una zavorra per lo sviluppo delle imprese e per il progresso delle famiglie, ma il cittadino onesto sente che è prima di tutto un problema di giustizia. Guardia di finanza, Agenzia delle Entrate ed ora anche i Comuni, sono sempre più impegnati a scovare e a riportare a tassazione i patrimoni leciti, ma sfuggenti al Fisco o illeciti e nascosti a chiunque e tra i filoni seguiti, le grandi operazioni societarie, l'esterovestizione, gli intrecci di interessi. Ma la percezione sempre più intensa nell'opinione pubblica riguarda l'evasione fiscale: troppa e in mille forme e se la Guardia di finanza scova affari da duecento milioni di euro, forse al cittadino interessa anche il mancato rilascio della ricevuta fiscale da parte di un prestatore d'opera, di un venditore di beni o di servizi. È gettito comunque sottratto allo Stato e alla collettività.
Anche per questa avversione ai «furbetti» aumentano le segnalazioni al 117 della Guardia di finanza, comandata dal colonnello Marco Pelliccia: furono 136 nel 2009, di cui 78 nominative. Cioè, chi ha chiamato e ha segnalato, ha lasciato nome, cognome ed indirizzo. Nel 2010, le segnalazioni sono salite a 184, di cui 64 anonime, pari ad un terzo delle chiamate. Nel 2011, fino a venerdì scorso (6 maggio), il trend è confermato: sono state 77 le segnalazioni, di cui 35 nominative e 42 anonime. E poiché dall'inizio dell'anno sono passati 126 giorni, significa che il 117 ha ricevuto, in media, una segnalazione ogni due giorni: è attivo 24 ore su 24, ogni giorno dell'anno e se è vero che è stata chiamata la Guardia di finanza anche per un paio di liti da strada, è anche vero, secondo quanto s'è appreso, che alcune segnalazioni hanno consentito di risalire a «malloppi» interessanti, molto interessanti. Ovviamente, nome e cognome del chiamante sono coperti dal segreto più stretto e se, un giorno, qualcuno farà un'indagine sulla tipologia, scoprirà che non c'è una fascia ben definita. Può essere il professionista che sollecita a verificare certi affari poco chiari, può essere il negoziante che chiama per l'ambulante abusivo dietro il quale c'è un'organizzazione sfruttatrice, può essere l'amministratore che intravede fumo in un appalto, può essere il vicino di casa che si chiede come il condomino possa cambiare un'automobile ogni anno «eppure dice che fa l'impiegato», s'interroga. È stato segnalato al 117 un presunto pedofilo, come è stato segnalato un presunto gioco d'azzardo in un bar, sono tante le segnalazioni per mancato rilascio di documentazione fiscale da parte di artigiani, medici, meccanici, muratori e c'è chi s'è trovato in mano una fattura falsa e ha preferito che fosse la Guardia di finanza, chiamata con il 117, ad indagare sui retroscena. C'è la truffa perpetrata dal miserabile e c'è la frode carosello che comporta l'impiego di fior di esperti: chissà che certe indagini complesse siano cominciate con una semplice segnalazione, come quella di chi ha avuto sospetti di lavoratori in nero e ha chiamato le Fiamme gialle. Riscontrarono che i sospetti erano fondati e non solo sui lavoratori. Era proprio tutta l'attività completamente sconosciuta al Fisco.
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