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Martedì 10 Maggio 2011
Tata Lucia: "Basta deleghe, fate i genitori"
A giugno il nuovo libro ("Spegnete la tv!") dell'esperta di bambini più amata della tv italiana, che racconta: "Come mamma ero una vera Rottermaier"
Signora Rizzi, cosa succede ai genitori italiani? Non sono più capaci di educare i figli?
È successo che fino alla mia generazione i giovani si mettevano insieme per fare famiglia, invece adesso fanno coppia e quando un figlio capita è un estraneo che sconvolge a tal punto la loro vita che non sanno più che cosa fare. I giovani si sentono sempre in grado di affrontare i problemi, ma un conto sono i problemi di due single che si mettono insieme, altro i problemi di un bambino che ha le sue esigenze.
Cosa è mancato a questi nuovi genitori? E come si potrebbe invertire la tendenza?
Credo che le persone debbano prima di tutto essere autonome e responsabili, fare leva su loro stesse e sulle loro potenzialità e possibilità materiali e psicologiche. Oggi si delega troppo, appena il bambino nasce, plaf!, lo si piazza al nido, e poi si delega alla scuola, al gruppo sportivo…
Dai casi oggetto di «Sos Tata» sembra che i genitori non sappiano più qual è il loro ruolo…
Proprio perché non c'è un progetto, tutto è lasciato all'umore del momento o al "fanno tutti così". Mi ricordo mia madre, vedova con tre figli, chiudeva la porta e diceva: in casa nostra si fa così. Ecco, i genitori devono prendere la decisione di come vogliono vivere, per farsi carico dell'impegno familiare ci sono delle scelte da fare, mentre oggi ci si accoda a quello che fanno gli altri.
Servono le famose "regole"…
Il termine regole mi viene imposto dal format del programma, a me piace di più parlare di "ricette". Se io insegno a mio figlio che deve andare a letto presto la sera perché al mattino deve alzarsi per andare a scuola, questa è la mia ricetta per farlo stare bene, e se gli darò questo insegnamento prenderà delle buone abitudini.
Anche sulla tv servono "ricette"…
La tv è, di nuovo, una delega, gli faccio vedere tutto quello che c'è purché stia tranquillo, invece di coinvolgerlo nella vita famigliare. Se invece che lasciare il bimbo davanti alla tv mentre taglio le verdure per il minestrone gli do un coltello di plastica e una zucchina e gli propongo di aiutarmi, anche lui sarà più contento.
Il suo nuovo libro tratta proprio di questo…
Propongo tutta una serie di coinvolgimenti dei figli in una vita famigliare serena. Più che il semplice atto di spegnare la tv e andare a fare altro, suggerisco delle attività o dei giochi che coinvolgano i bambini e riorganizzino l'attività della famiglia.
Qual è la "ricetta" per i piccoli davanti alla tv?
I bambini piccoli dovrebbero guardarla al massimo mezz'ora, sempre con un adulto; ai ragazzini più grandi si può lasciare la scelta di uno spettacolo da vedere. L'importante è che l'apparecchio non sia sempre acceso, come succede in tante case, anche mentre si mangia e nel bagno. La tv perennemente accesa toglie spazio alle emozioni, alla condivisione di chiacchiere, all'ascolto della musica o alla lettura di un libro, o semplicemente alla possibilità di ascoltarsi vicendevolmente. Se io sono in una stanza a giocare sento di là la mamma che parla o telefona alla nonna, invece la tv copre tutto con voci estranee alla vita di tutti i giorni. Anche qui, i genitori devono fare una scelta: una volta si filtrava tuttto, dai libri ai giornali che entravano in casa, anche le enciclopedie erano alla portata a seconda della fascia d'età. Oggi questo "tutti per tutti" non fa più differenza fra ciò che è buono e ciò che può essere estremamente cattivo.
Non le piacerebbe occuparsi anche di adolescenti?
Nell'ultimo libro mi sono occupata della fascia d'età 10-15 anni. Certo, mi piacerebbe molto fare un programma, ma a modo mio, che coinvolga direttamente gli adolescenti: per ora però nessuno me l'ha chiesto e non ho una tv tutta mia…
Chi decide come gestire i casi di «Sos Tata», c'è un'equipe di professionisti che vi suggerisce come intervenire?
No, a parte i tecnici non c'è nessuno, ognuna di noi "tate" lavora in modo autonomo, anzi io personalmente non preparo nulla. Ovviamente quelli che vedete in tv non sono mai casi patologici, si tratta di famiglie assolutamente normali.
La "tata Lucia" che mamma è stata?
Ho tre figli - e ora quattro nipoti - e devo dire che mi sono sempre divertita con loro. Abbiamo fatto di tutto, giravamo l'Europa in roulotte. Ma loro mi dicono sempre che quando erano piccoli ero una Rottermaier...
Barbara Faverio
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