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Domenica 15 Maggio 2011
Mariano, qualche assunzione
e piccoli segnali di ripresa
I dati del Servizio inserimenti lavorativi (Sil), gestito dalla Tecum: «Superate le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nel 2009 e nel 2010, con un calo delle assunzioni, nei primi mesi di quest'anno con piacere abbiamo notato che la tendenza si è radicalmente invertita»
«Superate le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nel 2009 e nel 2010 a causa della crisi che si è concretizzata con un aumento dell'utenza e un calo delle assunzioni finalizzate tramite il Sil – spiega Giovanna Oddo, responsabile del servizio che ha sede in via D'Adda -, nei primi mesi di quest'anno con piacere abbiamo notato che la tendenza si è radicalmente invertita perché adesso stiamo tenendo una media di più di un'assunzione al mese».
E a questo si deve aggiungere la “Dote Lavoro”, iniziativa regionale finanziata per ora con fondi provinciali, che alla Tecum ha permesso di attivare 5 nuove collaborazioni tra utenti deboli e aziende del territorio: dopo un periodo di tirocinio, infatti, l'auspicio è quello di far sì che la persona seguita dal Sil, diventi a tutti gli effetti una forza lavoro stabile per l'azienda. I numeri chiariscono meglio la situazione che può essere così sintetizzata: il Sil è finanziato con risorse che provengono dai sei comuni aderenti alla Tecum (Mariano, Arosio, Carugo, Cabiate, Inverigo e Lurago d'Erba) e si rivolge a residenti del distretto. Nel 2008 gli utenti in carico sono stati 103, i tirocini attivati 51 e le assunzioni 14; nell'anno nero della crisi del 2009, gli utenti sono saliti a 132, i tirocini sono scesi a 45 così come le assunzioni si sono fermate a 6. L'anno scorso gli utenti sono stati 152, i tirocini 69 e le assunzioni 12, mentre a oggi figurano 105 utenti, 40 tirocini più le 5 doti lavoro e 6 assunzioni. «L'incremento di utenza nel 2009 e 2010 – conclude la responsabile - è interamente riconducibile a persone che hanno perso il lavoro, ma il nostro servizio prevalentemente si pone l'obiettivo di rispondere al bisogno di tornare a essere occupati da parte di persone con disabilità e in situazione di svantaggio sociale, a rischio di emarginazione».
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