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Sabato 14 Maggio 2011
Addio Anna Longhi
la "moglie" di Sordi
E' morta a 76 anni l'attrice scelta dell'attore per vestire i panni di una consorte genuina e buzzicona
Romana, anzi trasteverina, ormai più che cinquantenne fu adocchiata da Alberto Sordi che la volle come moglie del proprio personaggio nel più ghiotto episodio di Dove vai in vacanza? (1978).
La parte della consorte del verduraio capitolino, con cui forma una popolaresca coppia coniugale cui i figli acculturati infliggono "vacanze intelligenti", l'avrebbe rivelata vera caratterista, genere raro nel cinema italiano. Sarà la simpatica e divertente moglie che non esita a rifarsi della dieta che le era stata imposta, tormento del quale non si può propria capacitare, di stazza abbondante com'è, addentando panini pantagruelici fianco a fianco al consorte in un fotogramma utilizzato per la copertina del libro - In viaggio con Alberto (2009) - scritto dalla stessa Longhi allineando «parole, storie e ricette della buzzicona che incantò il grande Sordi». «Signor Sordi»: ha raccontato che non smetteva di rivolgerglisi così appena fuori di scena, dismessi i panni di moglie, tornando la sarta -guardarobiera - camerinista che in alcune produzioni cinematografiche (tra altre Il marchese del Grillo) l'attore e regista aveva individuato con infallibile intuito. «Un giorno m'ha voluto per fare la moglie. Lì per lì - ha scritto - non sapevo se fidarmi o no, non sono abituata ai sogni, ma lui tra ottanta donne ha scelto proprio me, che facevo la guardiana nei camerini. Mi sono ritrovata tutta la vita cambiata, ma non sono cambiata io». Caratterista così subitamente apprezzata, seppure in un ridotto numero di pellicole, è comparsa ancora con Sordi nel Tassinaro (1978), in Un tassinaro a New York(1988) e nell'Avaro. Ma è apparsa anche in un paio di film di Pupi Avati e, seppure in piccole parti, in alcune produzioni internazionali, oltre che in più di una fiction tv, confermando le doti di estroversione che l'avevano resa popolare, erede della "sora Lella" Fabrizi e devota al suo pigmalione, Alberto Sordi, che per Anna Longhi era «un fratello, un maestro, una persona cara».
Bernardino Marinoni
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