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Mercoledì 18 Maggio 2011
Cinquecento profughi in arrivo
Saranno sistemati tutti da noi
Oltre 500 profughi nel Comasco: è il calcolo sull'emergenza conseguente alla guerra in Libia e agli sbarchi in Italia. Il dormitorio da 800mila euro però resta off limits
Gianora cerca posti e poiché non li trova, chiede agli alberghi: nel comasco, fino a ieri, nessun altro albergo è stato reperito. Il dipartimento paga, 46 euro al giorno, sono fondi speciali, fondi per l'emergenza, sono nel bilancio dello Stato, niente è chiesto a Comuni, Province e Regioni. Ma è proprio così? Ha espresso perplessità Franca Gualdoni, dirigente ai servizi sociali del Comune di Como, unica rappresentante per il capoluogo, nessun amministratore si è fatto vedere, eppure è proprio in città che sono presenti profughi, a Tavernola, a Rebbio e a Camerlata. «Sono richiedenti l'asilo - ha detto la dottoressa Gualdoni - otterranno l'asilo e il permesso di soggiorno: il Comune di Como ha assistito centinaia e centinaia di richiedenti asilo che hanno chiesto ai nostri servizi casa, lavoro e soldi. Quando finirà l'emergenza, saranno in carico ai Comuni?». Gianora ha definito la sistemazione alberghiera «di transito» ed ha sottolineato la necessità di ripartire in strutture stabili i profughi, piccole unità in ogni paese: non è possibile indicare quando finirà l'emergenza, ma per la definizione di una domanda d'asilo, occorrono dai 6 agli 8 mesi. L'hanno presentata tutti, tutti resteranno. Ma come ha sottolineato Claudio Ghislanzoni, vicesindaco di Erba, nel caso di accordi con strutture alberghiere, sarebbe opportuno domandare l'assenso delle amministrazioni locali e ha chiesto che i Comuni non siano lasciati soli, nonché garanzie di rimborsi sui costi che assumono. «L'Ente locale - ha concluso Ghislanzoni - ha già difficoltà a gestire le proprie emergenze quotidiane».
Maria Castelli
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