Cantù ha riacquistato
le collezioni del Clac

Il patrimonio artistico di Munari e della Selettiva rischiava di sparire assieme al Centro legno arredo: è stato riacquistato per 240.000 euro forniti da Comune, Camera di Commercio e Cassa Rurale

m.butti

CANTU' La collezione Bruno Munari, l'archivio storico della Selettiva, il Fondo Allevi, il Fondo De Carli, il Bronzini, l'Arbizzoni, il Ghezzi. E poi materiale didattico e culturale. Un enorme patrimonio artistico, quello del Clac, ente che arrivato alla fine della propria corsa è ormai in liquidazione, sostituito dal Clab, leggi il Centro legno arredo Brianza. Patrimonio che il Comune di Cantù acquisirà assumendosi l'impegno di proporsi come socio promotore di una fondazione che abbia scopi di conservazione, manutenzione e valorizzazione di questi beni, oltre che di organizzazione di eventi culturali per promuoverne la conoscenza. La cifra messa a disposizione per permettere che queste belle intenzioni si trasformino in realtà è 240 mila euro, equamente suddivisa tra i tre soggetti che permetteranno l'operazione. Ovvero il Comune di Cantù – che in bilancio stanzia a questo scopo 80 mila euro – la Camera di commercio di Como e la Cassa rurale ed artigiana di Cantù. Cofirmatari, questi ultimi, della lettera di intenti che dà il via libera all'operazione, il cui risultato sarà preservare il carattere pubblico di questo tesoro culturale. Il Comune costituirà quindi una fondazione, che entro la fine dell'anno s'insedierà nella ex chiesa della Trasfigurazione, Sant' Ambrogio.

Homepage / Cantù - Mariano

Mercoledì 18 Maggio 2011

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