Megarogo alla Blm di Cantù:
impossibile la stima dei danni

Tecnici al lavoro per stabilire le cause dell'incendio. Prime ipotesi: le fiamme potrebbero essere partite dai carrelli lasciati in carica -  La proprietà punta con determinazione a far ripartire presto la produzione

CANTU' «Giovedì 19/05 chiusi. Avviseremo per venerdì». Il cartello, all'indomani dello spaventoso incendio che ha devastato il magazzino della Bml, è affisso sul cancello di via Selvaregina. L'intenzione è riaprire tra oggi e lunedì. Ieri, ancora l'aria intrisa di bruciato, un capannone distrutto, le macerie. E il tetto dello stabile dove – a fianco – si svolge la produzione di macchine curvatubi parzialmente annerito, ma probabilmente accessibile. «Abbiamo ricevuto moltissime telefonate – le poche parole di Emanuela Colombo, direttore marketing di Bml – tutte di preoccupazione per il nostro futuro. Ma noi ci stiamo riorganizzando per ripartire. Una stima dei danni? Per il momento è impossibile. Non dico altro». Tra le prime ipotesi sulle cause dell'incendio di mercoledì – quando nel cielo, verso le 18.30, si è alzata una colonna di fumo nera, alta diverse decine di metri – sembra accreditarsi quella del cortocircuito. Era già data come altamente improbabile, secondo i primissimi accertamenti delle forze dell'ordine, l'eventualità di un dolo.
I vigili del fuoco – una quarantina, arrivati anche da fuori provincia: hanno domato le fiamme nel giro di un'ora e mezza – mercoledì hanno continuato a lavorare fin oltre la mezzanotte. Ieri mattina, alle 7, i pompieri hanno completato la messa in sicurezza. Sempre ieri, i corrieri non potevano entrare per le consegne, mentre alcuni operai stavano iniziano a mettere ordine nel disastro.
I sindacati stanno seguendo gli sviluppi. Nell'azienda di via Selvaregina sono impiegati più di cento dipendenti. «Per fortuna non ci sono stati feriti – ricorda Lorenza Auguadra, segreteria provinciale Fim Cisl – l'importante ora è riorganizzarsi con il lavoro. C'è l'intenzione di ricominciare a giorni. L'azienda è attenta anche al rispetto delle norme di sicurezza. Può darsi che qualche aspetto sia stato leggermente sottovalutato nel magazzino, che rappresenta la parte più vecchia, ma è tutto da verificare. Per ora ci sono solo ipotesi anche sulle cause dell'incendio: tra i lavoratori si dice che la scintilla potrebbe essere partita da alcuni carrelli lasciati in carica». «Abbiamo chiesto all'Unione Industriali di Como – riferisce Ettore Onano, Fiom Cgil – se la Bml abbia già inoltrato richiesta per accedere agli ammortizzatori sociali. Così non è stato. Sul riavvio dell'attività, aspettiamo di capirne di più in questi giorni».

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