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Sabato 21 Maggio 2011
Poca pioggia, lago a secco
"Crolla la raccolta del fieno"
Siccità, crollano i raccolti e gli agricoltori comaschi non hanno nemmeno la possibilità di irrigare i campi con l'acqua del lago, come l'hanno invece gli operatori associati al Consorzio dell'Adda. Peraltro, anche questi utenti non ne hanno granché a disposizione: il lago è basso perché non piove e il Consorzio ha già ridotto del 33% le erogazioni idriche rispetto all'anno scorso.
Peraltro, anche questi utenti non ne hanno granché a disposizione: il lago è basso perché non piove e il Consorzio ha già ridotto del 33% le erogazioni idriche rispetto all'anno scorso. Coldiretti Como ha lanciato di nuovo l'allarme: «Siccità nei campi: la raccolta di fieno è crollata del 40% - spiega il presidente, Fortunato Trezzi - considerato il tempo, abbiamo anticipato il primo taglio del fieno maggengo e rispetto all'anno scorso, ne abbiamo raccolto il 60%. Non ci aspettavamo un così pesante crollo, ma la perdurante assenza di pioggia è stata decisiva. Questo si trasformerà in maggiori costi per le nostre imprese che, avendo meno fieno in cascina, come si usa dire, dovranno acquistarlo sul mercato». Nei pascoli montani, la situazione è diversificata: gli alpeggi non manifestano per ora criticità, mentre per i pascoli di mezza montagna, in particolare in Val d'Intelvi, si notano già situazioni di sofferenza. Il rischio è quello di perdite importanti sul mais, sui cereali, sul frumento, sull'orzo e sul miglio e tornano gli incubi del 2003 e del 2007, quando l'estate torrida, ricorda Trezzi, fece addirittura strage di vitellini appena nati. Il segno della siccità è dato anche dal livello del lago: ieri, tarda primavera, era a 44 centimetri sullo zero idrometrico, contro i 77 dell'anno scorso ed è già in fase di recupero, si fa per dire. Quindici giorni fa, era infatti a 27 centimetri e non è certo un acquazzone in grado di prepararlo all'estate, quando il fabbisogno di acqua aumenterà. Per evitare di andare sottozero già ad inizio stagione, a fronte della poca acqua in entrata, da 140 a 160 metri cubi al secondo, il Consorzio ne fa uscire 150 e se l'anno scorso, da gennaio aveva accumulato 1.893 milioni di metri cubi d'acqua, quest'anno è arrivato a 1.418. Dati da penuria idrica: gli scrosci di maggio non hanno neppure abbattuto la polvere e in aprile non sono caduti neppure 15 litri d'acqua per metro quadro. Il «lago pieno» come riserva idrica alla quale attingere per il grano della Pianura Padana e per le centrali idroelettriche del Po, per il momento è solo un'ipotesi e se va avanti così, in alta stagione, sarà necessario un decreto speciale come nel 2003 per andare oltre i 40 centimetri sotto lo zero ed arrivare a meno 50, per avere più acqua. Otto anni fa, si era presentato lo stesso quadro e c'erano andate di mezzo le zucchine, simbolo della siccità, meno prodotti e più cari. Nel 2008, a luglio, invece, fu esondazione, ben lontana da quella storica del 2002. Tutto questo perché, dice qualcuno, non ci sono più le stagioni.
Maria Castelli
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