Il camionista nel burrone:
"Come mi sono salvato?"

Il racconto dell'autista di Plesio coinvolto nell'incidente di Menaggio: «Vedendo le foto sul vostro giornale ho capito che sono un autentico miracolato anche perché non mi ricordo proprio nulla dell'accaduto»

PLESIO «Vedendo le foto sul vostro giornale ho capito che sono un autentico miracolato anche perché non mi ricordo proprio nulla dell'incidente: dalla cabina del camion, dopo aver inserito una marcia lunga, la mia mente ha un vuoto totale e mi sono risvegliato alle 23 in un letto dell'ospedale Sant'Anna».
Maurizio Ortelli, 54 anni, di Plesio, è stato dimesso dall'ospedale, è andato a prenderlo la moglie Agnese in auto. Nonostante il terribile incidente che lo ha visto protagonista venerdì pomeriggio sulla Regina, quando ha compiuto un volo di una ventina di metri in un dirupo alla guida del suo camion, il quadro clinico è tale da permettergli di uscire con le sue gambe dal Sant'Anna.
«Ho male dappertutto – tiene a precisare Ortelli – ma grazie al cielo non ho fratture e gli esami clinici hanno escluso lesioni di qualsiasi genere. Ho dolori a tutte le ossa, nel punto dove passa la cintura di sicurezza la pelle è diventata blu ma l'importante è essere qui a raccontare questa vicenda».
Il suo racconto, a onor del vero, si limita agli istanti prima dell'incidente e al risveglio in ospedale, per il resto Maurizio Ortelli, per ora, non ricorda proprio nulla. «Sembra incredibile ma è così – continua il camionista di Plesio – Mi hanno riferito che ero cosciente, davo indicazioni ai vigili del fuoco di dove tagliare la lamiera per liberarmi ma io, francamente, non ho nessun ricordo. L'ultima immagine è quando, superato il rondò grande sulla Regina, alla guida del camion ho inserito una marcia lunga e ho affrontato il tratto di strada in salita ma dell'altro camion di cui mi hanno riferito e della dinamica dell'incidente, buio totale: mi sono risvegliato in ospedale».
Ortelli, vedendo le foto di quello che restava della cabina del suo mezzo, oltre a rimanere impressionato, ha dato una spiegazione tecnica al miracolo: «La cintura mi ha protetto ma quello che mi ha salvato la vita è stato il cassone, che per fortuna era vuoto altrimenti sarei morto. E' stato il cassone, impiantandosi nel terreno, a evitare che rimanessi schiacciato. Però, anche guardando e riguardando le foto, non riesco proprio a capire come io sia riuscito a uscire praticamente illeso dalla cabina».
Maurizio Ortelli, sposato con la signora Agnese, è tornato nella sua Plesio e presto tornerà anche lavorare, come da una vita fa, alla guida di un camion della ditta Petazzi. «Sono stato fortunato ma voglio mettermi alle spalle questa esperienza quanto prima, punto e basta» – ha pragmaticamente concluso l'intervista. Come dargli torto.

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