Bed & breakfast sul Lario
raddoppiati in cinque anni

L'hobby ecologico che piace ai comaschi. Oggi sono 122, aspettano l'Expo 2015 e sognano ecocompatibile

p.berra

COMO - Sono 568 le strutture alberghiere ed extra-alberghiere della provincia, per un totale di 13.490 camere e 33.633 posti letto: la capacità ricettiva è sempre più diversificata e attenta alle esigenze dei turisti ma il fenomeno vero, in città e fuori, è rappresentato dai Bed & breakfast, realtà ricettive sempre più dinamiche che negli ultimi anni hanno registrato una proliferazione impressionante. Nel 2006, i B&b in tutta la provincia erano 60, con 138 camere e 297 letti, oggi sono raddoppiati: quest'anno sono 122, con 277 camere totali e 634 posti letto offerti un po' in tutta la provincia. Soltanto in città se ne contano 18 nella Guida all'Ospitalità del Lago di Como 2011. «Offrono una vacanza basata sul contatto con la famiglia e sull'attenzione alle esigenze dell'ospite» sottolinea Achille Mojoli, assessore provinciale al Turismo, evidenziandone una complementarietà, rispetto agli hotel, su cui concordano anche gli albergatori: «Garantiscono un tipo di offerta che è davvero necessaria al territorio... l'unica condizione è che vengano rispettatati la natura familiare dell'attività e requisiti quali la presenza di un numero massimo di quattro camere e la coabitazione dei gestori», afferma Roberto Cassani, presidente degli Albergatori. Di sicuro, i B&b hanno contribuito, negli ultimi anni, a incrementare flussi turistici il cui bilancio è ancora positivo. «Anche durante la crisi la nostra è stata l'unica provincia in Lombardia a registrare un segno più. Siamo al terzo posto in termini di arrivi e presenze, davanti a Bergamo o alla Valtellina, che dispongono di un aeroporto e di offerte importanti per la stagione sciistica» illustra ancora Mojoli. Il futuro è già qui, per tutte le strutture ricettive, con due sfide su tutte: una maggiore diversificazione e un maggiore impegno sul fronte della ecosostenibilità. «Gli adeguamenti tengono conto dei criteri di basso impatto ambientale - spiega Cassani - Per il futuro bisogna di puntare sulla qualità, il nostro turismo sarà di nicchia - non solo d'eccellenza, ma legato ad attività come sport o arte - e bisogna fare di più per risolvere problemi infrastrutturali». «Nel settore alberghiero l'ultima apertura importante è quella di un Hotel cinque stelle lusso a Blevio, sul tratto autostradale verso Milano sono sorti nuovi quattro stelle, mentre altri hanno effettuato ristrutturazioni: l'Hotel Britannia, il Gran Hotel Cadenabbia e l'Hotel Villa Flori - conclude Mojoli - e anche la sostenibilità ambientale sarà nodo cruciale». Tra le strutture comasche non mancano quelle già riconosciute da Ecoturisti che aderiscono al progetto Impatto Zero. Altri esempi in questa direzione? «Le nuove camere dell'Hotel Il Corazziere, a Merone, sono servite in modo autonomo a livello energetico dall'acqua di un mulino: è un caso di recupero di un'archeologia storico-industriale e di produzione di energia da fonti rinnovabili, premiato nel novembre scorso» ricorda ancora l'assessore provinciale. «Il futuro, per l'ecoturismo, è l'Expo - conclude l'assessore al turismo Francesco Scopelliti - Ci stiamo dando da fare».
Marina Aiani

Homepage / Como città

Lunedì 23 Maggio 2011

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