Cantù e i suoi "paesi"
Le richieste di Vighizzolo

E' la più grossa frazione canturina. Su La Provincia la prima puntata di un viaggio nelle periferie della città brianzola

CANTU' Un viaggio nei «paesi» di Cantù per scoprire quello che non funziona, ma anche per evidenziare le peculiarità positive. E' quello che inizia domani il quotidiano La Provincia: si parte con Vighizzolo, la più grande delle frazioni canturine, che reclama la sua indipendenza dal centro. Seguiranno puntate su Cascina Amata, Fecchio, Mirabello e Cantù Asnago.
Lontano dall'essere zona residenziale, Vighizzolo è un quartierone popolare, incrociato tra viale Italia, via Montello, via Baracca. Periferia di mezzo, dove si può soffrire una strana sindrome di inferiorità nei confronti di Cantù. Ma se il centro non è Manhattan, Vighizzolo non è il Bronx. Più mossa alla mattina, tranquilla di pomeriggio, in stato comatoso a partire dalla prima serata. E così fino a nuovo risveglio. A piedi, quasi mai. Si prende la macchina per andare da una parte all'altra del paese, tra la posta e il centro sportivo. All'ombra del campanile, in piazza Piave e vicinanze, la zona commerciale è modulata da baretti e negozi di vicinato. Cantine e magazzini sotterranei si allagano con gli acquazzoni. La roggia spinge i suoi odori sulla strada: non fa sconti nemmeno nei mercoledì di mercato. I parcheggi potrebbero essere più liberi. Qualche commerciante vorrebbe più posti a disco orario.
L'altro polo di attrazione, ad appena cinquecento metri, è via San Giuseppe, dove sull'oratorio sventola la bandiera del Vaticano. Il centro parrocchiale, il ritrovo degli alpini. E, più avanti, sulla destra, il centro civico. Sede degli anziani, della banda Giuseppe Verdi e di un paio di altre associazioni. Aggregazione sociale sparsa, discontinua. C'è la farmacia, isolata dal centro, per tutti indispensabile. Dall'altra parte della strada, il «Toto Caimi»: calcio, pattinaggio, basket, skate. Sarebbe un gioiellino da far invidia alle altre frazioni. Peccato che sia quasi sempre vuoto. I cestini, spesso pieni di rifiuti, i vialetti sporchi, tanto sole, pochi alberi. Di fronte, un parchetto giochi, graditissimo ai bimbi. Esposti allo smog: i piccoli con le mamme stanno a una ventina di passi dal traffico. Scivolo e altalena con vista camion. Di meglio, in quanto ad aree verdi, non c'è.
Le buche di via Tagliamento sono sgradite come quelle di Cantù. «Paghiamo anche noi le tasse, ma il comune fa poco per Vighizzolo», dicono i pessimisti. Non esistono luoghi di cultura, né spazi alternativi per i giovani. Iniziative? Poche. Il massimo della vita, qualche festa con mercatino. Ma solo quando c'è. Nelle giornate più depresse, il paragone è con la serie B. E a Vighizzolo non piace.

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