Un premio dal sindaco
per il giovane eroe

Il sindaco di Grandate: «Ce ne fossero di ragazzi così, che non si limitano a vedere la vita in maniera superficiale e prestano attenzione alle cose. Questo ragazzo merita un premio».

COMO «Ce ne fossero di ragazzi così, che non si limitano a vedere la vita in maniera superficiale e prestano attenzione alle cose. Questo ragazzo merita un premio». Monica Luraschi è il sindaco di Grandate. È fuori paese quando apprende che uno dei suoi concittadini, Francesco Taiana, si è trasformato in un eroe con un tuffo nel lago, a Villa Olmo, per salvare una bambina che si era lanciata attirata dall'acqua. «Io gli auguro una pronta guarigione - dice la Luraschi - e un gesto così coraggioso sarà premiato. Noi abbiamo un appuntamento, premio per lo studente meritevole, nel corso del quale analizziamo episodi particolari in cui i nostri cittadini si sono distinti. Questo è senz'altro il caso perfetto e potrà essere d'esempio a molti ragazzi». Anche il papà di Vanessa, ripresosi dallo spavento, ha espresso il desiderio di incontrare Taiana: «Ce ne fossero di persone come lui. È stato bravissimo. Lo ringrazio moltissimo e voglio incontrarlo per ringraziarlo di persona». Francesco ha 23 anni, studia botanica ma non deve amare troppo i riflettori visto che ieri tutti avrebbero voluto congratularsi con lui ma pochi ci sono riusciti. «Si è già parlato abbastanza sul posto», ha detto. Ma in realtà anche lì, sotto il muretto di villa Olmo, con la bambina in braccio e il piede dolorante alzato perché la frattura della caviglia non gli permetteva di appoggiarlo, è stato di poche parole: «Ho visto che si buttava in avanti. Ho avuto paura che si facesse male». Così ha detto ai soccorritori, Giorgio Porta e Gianfranco Leoncini, del nucleo Protezione civile Aereo club Como che, dal lido di Villa Olmo, sono andati a recuperarlo con la pilotina. Un grande coraggio visto che il ragazzo ha pensato solo al bene della bambina senza preoccuparsi delle conseguenze che avrebbe avuto il tuffo. L'acqua era bassa, in quel punto, ed era quasi scontato farsi male. Ma Francesco non è stato tanto a pensarci sopra. Si è tuffato e basta pensando che la bambina sarebbe potuta annegare se avesse anziché agire subito avesse atteso l'arrivo dei soccorsi. Che poi sono arrivati in forze, vigili del fuoco e 118 in testa, mentre tutti i presenti assistevano alle scene di recupero della bambina. Francesco la teneva in braccio per non farla cadere. Leoncini l'ha presa in braccio a sua volta e l'ha passata a chi stava sopra al muretto. Poi il ragazzo è stato portato a riva, caricato sull'ambulanza e portato al nuvoo Sant'Anna dove dove sei ore di cure è uscito con la caviglia ingessata, i sedativi per non sentire dolore e poca voglia di parlare del suo eroico gesto. Perché, per lui, era normale.
Anna Savini

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