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Venerdì 03 Giugno 2011
La mamme protestano:
bambini via dalla scuola
Tavernerio: si parla di almeno quindici famiglie che hanno deciso di non iscrivere i loro figli a frequentare la prima elementare nel plesso di via Risorgimento e si sono rivolti al comune di Albese
Il malumore serpeggia da mesi. I motivi della scelta sarebbero da ricondurre alle forti perplessità avanzate dai genitori "ribelli"sulla metodologia di insegnamento di due docenti. Alcune mamme nei mesi scorsi si sarebbero rivolte direttamente al dirigente scolastico, Michele Ciacci. Il quale avrebbe risposto che le valutazioni sulla bontà di metodi e frutti dell'insegnamento (in Italia) non spetta in alcun modo agli studenti e ai genitori, ma alla scuola. Però è fatto notorio che in questo campo i provvedimenti, specialmente nei confronti di insegnanti di ruolo come quelle contestate, sono rarissimi.
D'altro canto va detto che le opinioni delle mamme e dei papà sono contrastanti. Secondo altri genitori, con figli più grandi che hanno già completato o stanno finendo il ciclo delle elementari, i problemi denunciati non sono fondati, tanto che i loro ragazzi non hanno incontrato particolari difficoltà nel prosieguo del loro percorso scolastico.
Sta di fatto che chi non è d'accordo con questa scuola di pensiero ha facoltà di iscrivere i bambini altrove e lo ha fatto. Le conseguenze organizzative non sono delle migliori, ma nemmeno devastanti: Albese a settembre partirà con due prime piuttosto affollate, Tavernerio salverà le due sezioni, ridotte però ai minimi di legge. Il dirigente scolastico Michele Ciacci, che tra l'altro in paese ha solo la reggenza, in quanto titolare dell'istituto comprensivo di Fino Mornasco ammette il problema «Non ho ancora definito le classi per il prossimo anno - spiega - perché spero tanto che i genitori riportino i loro bambini alla scuola di Tavernerio. Si eviterebbe così di avere due prime sovraffollate e altre due ridotte al minimo. Oltretutto c'è tutto il mio impegno per far sì che le nuove prime funzionino nel migliore dei modi. Senza creare squilibri formativi e didattici». Contatti con il drappello di genitori in fuga, per caldeggiare un ripensamento, li ha promessi anche il sindaco Rossella Radice, che ha discusso del caso durante la prima visita all'istituto: «Il Comune investirà risorse e attenzione per la scuola, e vorremmo avere tutti i genitori a impegnarsi con noi».
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