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Lunedì 06 Giugno 2011
Il Plinio è intatto:
recupero possibile
Recuperare il piroscafo Plinio è possibile perché è intatto. Basta trovare i fondi. Buone notizie per la nave di Verceia sparita nel lago ormai sei mesi or sono. È questo l'esito dei sopralluoghi effettuati nei giorni scorsi da parte dei sommozzatori del Valtellina Sub Sondrio
«Il reperto - si legge nel comunicato diffuso dall'associazione - risulta adagiato sul fondale in una posizione individuata con ecoscandaglio nella immersione del 20 marzo scorso». La posizione, per gli esperti, è 46° 12' 241'' nord 009° 27' 280'' est. Per quanto riguarda la profondità, invece, il battello, lungo 50 metri, si trova a 45 metri di profondità. «Nel corso di una prima immersione di domenica 29 maggio è stata verificata l'integrità della prua e della poppa. L'immersione compiuta giovedì 2 giugno era finalizzata all'esame dello scafo, che risulta intatto e completo di tutte le sue componenti, nonostante l'impatto con il fondale». La nave, insomma, è integra, non presenta falle e, almeno teoricamente, può essere recuperata senza interventi preventivi. La mancanza di danni è, con tutta probabilità, dovuta alle particolarità del fondale che nella zona è abbastanza fangoso e ripido. Per recuperare la nave, e poi in seguito eventualmente ristrutturarla e valorizzarla, però, ci vogliono ovviamente fondi. Proprio per questo Navilariane procederà con operatori specializzati nel settore, alla valutazione dei costi di recupero. L'attività della associazione Navilariane negli ultimi due anni ha portato alla emanazione del Decreto di interesse Storico per il piroscafo Plinio, che lo definisce di «particolare importanza» e lo tutela nell'ambito del Codice dei Beni Culturali. Anzi, la segnalazione al ministero era arrivata nel 2009, prima che il battello colasse a picco. I presupposti per riuscire a racimolare le risorse da Roma, insomma, ci sono e Navilariane si è già detta più che disposta a portare a termine l'intervento. Navilariane è, infatti, un'associazione culturale, patrocinata dal Ministero dei Beni Culturali, nata con lo scopo di studiare, conservare e valorizzare il patrimonio nautico del lago di Como. Già a dicembre l'associazione guidata da Massimo Gozzi aveva lanciato un appello affinché gli interessati al salvataggio del Plinio si facessero vivi e dessero una mano concretamente.
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