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Martedì 07 Giugno 2011
Posteggi sott'acqua
E' la città del domani
Cultura, università e turismo come motori di sviluppo. Due priorità urbanistiche (riqualificare periferie e aree dismesse, valorizzare la zona tra Villa Geno e Villa Olmo). E una raffica di novità, in tutti i campi: stadio fuori dalla convalle, un autosilo sub-lacuale in piazza De Gasperi oppure interrato in piazza Cavour, maxi parcheggi nelle principali stazioni ferroviarie e persino un'area destinata a «campo nomadi».
È la città di domani, così come viene delineata nelle 1.819 pagine del «Documento di piano» del Pgt (lo strumento urbanistico che, una volta approvato, sostituirà l'attuale Piano regolatore). Un immenso dossier - svelato per la prima volta - che contiene le linee guida e le strategie per lo sviluppo di Como elaborate dall'Amministrazione (è firmato da dirigenti e tecnici del Comune e dal coordinatore scientifico Pier Luigi Paolillo).
Il capoluogo, secondo gli studi contenuti nel documento, crescerà ancora in termini sia «volumetrici» (ci sono 59 aree soggette a piani attuativi non attuati e in 51 casi la destinazione è residenziale, per un totale di 887mila metri cubi ancora consentiti) sia demografici, con 6.341 abitanti insediabili, cifra che porterebbe la popolazione complessiva, nell'arco di 15 anni, poco oltre quota 90mila (+6%). Ma «il numero degli anziani aumenterà in misura molto superiore rispetto ai giovani.
Il volume si apre con una panoramica sulle «linee programmatiche per il governo del territorio comasco» e parla esplicitamente di «cultura e turismo» come settori che possono rappresentare un «valido strumento di sviluppo dell'intera comunità» (un intero capitolo è dedicato al progetto «città della cultura»). A patto di «consolidare Como nel circuito delle città d'arte attraverso le grandi mostre», «riqualificare le strutture espositive cittadine» e «animare il sistema museale con una produzione continua di eventi tematici». Sviluppare la dimensione turistica è «un compito fondamentale del Pgt», che punta alla valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico, a sostenere la nascita di nuove strutture ricettive, a studiare idonei strumenti di promozione e ricorda l'importanza di un'area di sosta definitiva per camper e bus turistici. Le altre due leve decisive per la città: le università (di qui il rilievo dato al campus nell'area del San Martino) e il terziario avanzato legato all'industria (l'obiettivo è semplificare la vita a chi vuole «fare impresa» a Como).
Chiarite le strategie generali, il documento si concentra per centinaia di pagine sulle priorità urbanistiche, la viabilità, i trasporti e le zone che saranno oggetto di trasformazione. In primo piano c'è il recupero delle aree dismesse e delle periferie, così come la riqualificazione dell'area Baradello e delle connessioni tra convalle e Spina Verde. Citata tra gli obiettivi principali anche la valorizzazione del fronte lago tra Villa Geno e Villa Olmo, dell'architettura razionalista e «la realizzazione di un nuovo stadio, fuori dalla convalle, con il conseguente miglioramento della fruizione urbana» dell'area intorno al Sinigaglia.
Sono corposi anche i capitoli dedicati a viabilità, trasporti e parcheggi. Partono dalla sottolineatura della tangenziale come punto fermo per il futuro, rilanciando al contempo sulla Borgovico bis, che «si conferma tra gli interventi di massima necessità». E ancora: la viabilità su due livelli tra viale Roosevelt e via Grandi, nell'ambito dell'operazione Ticosa. Si cita poi all'importanza di «localizzare nel Pgt il tracciato per il raddoppio ferroviario da Grandate a Borghi, con nuove fermate all'autosilo Valmulini e all'università» e un parcheggio multipiano alla stazione di Grandate. A proposito di autosili, se ne ipotizza uno «sub-lacuale» in zona funicolare o - in alternativa - una struttura di due piani interrata sotto piazza Cavour. Per il traffico merci si parla di adeguamento dello svincolo Como Sud e di un «polo d'interscambio», mentre la stazione degli autobus verrebbe trasferita da piazza Matteotti a San Giovanni.
Sono stati individuati 9 ambiti strategici di trasformazione urbana (li analizziamo nelle schede a parte): Ticosa, Trevitex, San Martino, vecchio Sant'Anna, viale Innocenzo, ex Lombarda, ex seminario, ex Rasa, ex Albarelli. Mentre saranno oggetto di piani attuativi (nuove costruzioni) tre aree libere di proprietà del Sant'Anna: tra via Bignanico e via Caronti (altezza massima 4 piani), a Camerlata in zona campo Coni e in una zona verde lungo il tracciato delle Fs, in via San Bernardino da Siena. Per la caserma De Cristoforis si ipotizzano «servizi e spazi di uso pubblico o di interesse generale», o «funzioni di eccellenza anche connesse con il campus».
Michele Sada
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