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Mercoledì 08 Giugno 2011
Ex assessore a processo
"Tradito dalla sua grafia"
Prima udienza, ieri mattina in tribunale, del processo nei confronti dell'ex assessore di Forza Italia Paolo Gatto, accusato di avere impugnato davanti al prefetto alcune multe di suoi clienti penetrati illecitamente nella zona a traffico limitato. Gatto avrebbe fatto figurare che a bordo delle loro auto vi fosse un disabile, titolare di un pass.
Il processo, di fronte al giudice Carlo Cecchetti, si è aperto con le testimonianze degli agenti coinvolti nella fase iniziale dell'indagine. Un vigile ha spiegato che il sospetto sorse quando all'ufficio contravvenzioni del comando, qualcuno si accorse del fatto che diversi ricorsi erano stati compilati sempre con la medesima calligrafi, e che riguardavano sempre violazioni commesse entrando in «ztl» attraverso il varco di via Cinque Giornate, a pochi metri dall'ufficio dell'allora assessore: «Fu una collega ad accorgersene per prima - ha ricordato il vigile - La grafia era più o meno sempre la stessa, sia nei ricorsi stilati a mano per intero, sia in quelli scritti un po' a mano e u po' "a macchina"». A destare i sospetti maggiori fu anche l'evidente differenza tra le diverse firme del disabile che certificava di essersi trovato a bordo dei veicoli di volta in volta fotografati dalle telecamere. Le accuse, lo ricordiamo, sono quelle di truffa e falso in atto pubblico. Oltre a Gatto, ma per il solo reato di falso (sia pure aggravato dall'avere indotto in errore dei pubblici ufficiali), sono a processo anche i tre presunti beneficiari dei ricorsi, cioè Carlo Villa, di Olgiate Comasco, Maddalena Casartelli, comasca e Flavio Chiolerio, di Consiglio di Rumo. Ieri, il solo teste ascoltato nel corso dell'udienza, ha anche confermato l'esistenza di ricorsi precedenti, tutti accolti, e compilati sempre con quella grafia. La svolta nelle indagini arrivò quando ci si accorse che quel tipo di scrittura era praticamente identica a quella che compariva su altri atti della pubblica amministrazione compilati da Gatto, che all'epoca della inchiesta era, come noto, assessore della giunta Bruni.
Il processo è stato rinviato al prossimo 7 febbraio, data lontanissima, che dice molto delle nuove tabelle di marcia del tribunale penale comasco. Anche nel caso di questo processo, incombe allora il rischio di una prescrizione che, da qui al giudizio definitivo, cancelli per intero i reati contestati, a prescindere o meno dall'innocenza degli imputati.
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