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Venerdì 10 Giugno 2011
Carugo, casse comunali a secco
Aumenti all'addizionale Irpef
Per il sindaco Marco Melli si tratta di una scelta obbligata. Il Comune incasserà 300 mila euro all'anno. «L'alternativa era quella di dover ridurre ulteriormente i servizi erogati dal comune e in particolare quelli relativi ai servizi sociali che, si sa, sono rivolti a persone che vivono già situazioni di criticità»
Di fatto se ne accorgeranno presto i carughesi in quanto sabato mattina il consiglio comunale si riunirà alle 9,30 nella sala di via Garibaldi per approvare la variazione dell'aliquota dell'addizionale comunale all'Irpef che «passerà dall'attuale 0,2% al futuro 0,4% - spiega il primo cittadino -: tradotto in soldoni significa che rispetto alle attuali 2,5 euro al mese, ai carughesi chiederemo 5 euro». Su base annua significa passare dagli attuali 30 euro ai futuri 60 euro: «Siamo dovuti ricorre a questa misura, concessa dalla finanziaria solo per una breve finestra temporale che scadrà a giorni – prosegue Melli –, per stabilizzare il nostro bilancio: contiamo di incassare 150 mila euro che andranno ad aggiungersi agli attuali 150 mila riconducibili alla stessa voce. In questo modo eviteremo di applicare alla parte corrente gli oneri di urbanizzazioni e non per scelta nostra, ma per rispettare le nuove norme che dall'anno prossimo vieteranno questa possibilità».
Il primo cittadino è consapevole del fatto che di certo i carughesi non saranno contenti di apprendere questa notizia, specialmente in un periodo di crisi e di difficoltà che sta già pesando, e non poco, sulla gente e che adesso, oltremodo, andrà a incidere sui portafogli delle famiglie: «Purtroppo è una scelta obbligata – motiva Melli – perché l'alternativa era quella di dover ridurre ulteriormente i servizi erogati dal comune e in particolare quelli relativi ai servizi sociali che, si sa, sono rivolti a persone che vivono già situazioni di criticità e che è giusto aiutare. Tagliare fondi a questo capitolo avrebbe voluto dire mettere in ulteriore difficoltà chi già non se la sta passando bene e questo non ci è sembrato giusto, così come non abbiamo ritenuto adeguata la scelta di aumentare le tariffe dei servizi a domanda individuale. Abbiamo preferito l'opzione di sostenere tutti insieme il sacrificio per riuscire a confermare sostengo, solidarietà e servizi a chi è più debole».
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