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Venerdì 10 Giugno 2011
Anoressia, le sedute col guru?
«Nuda, sdraiata sul lettino»
La drammatica testimonianza di una paziente amica della giovane che si è tolta la vita mesi dopo le dimissioni da Sanavita. Da Firenze intanto giunge la notizia: Waldo Bernasconi radiato per sempre dall'ordine degli psicologi
Come da Firenze arriva la notizia del ricorso contro la radiazione respinto, da Firenze arriva pure una delle testimonianze che maggiormente hanno massacrato la figura del guru dell'anoressia e del suo entourage. Chiara, giovane paziente rimasta a SanaVita per un anno e tre mesi tra il 2003 e il 2004, riversa su pm, avvocati e giudici una verità difficile indigesta per le tesi della difesa.
A convocare la giovane a SanaVita era stato Piero Billari, pure lui imputato nel processo in corso a Como: «Mi disse di portare con me qualche vestito un po' più appariscente e qualche stivale». Niente camice nella casa di cura di Breganzona. Il perché è stato ben presto chiaro: seduzione, fascino e sensualità sono tra i capisaldi della teoria neoreichiana del "professore" accusato dalla procura di non essere neppure dottore. Il racconto della testimone si è fatto pesante soprattutto quando ha ricordato l'amica e compagna di stanza Daniela: «Mi ha raccontato le sue sedute con il professore - ha detto in aula - Lui la faceva sdraiare per terra su un materassino, la faceva spogliare tutta e le diceva di praticare dell'autoerotismo». Una confessione che la stessa Daniela avrebbe fatto all'amica, in un'occasione: «Me lo ha riferito lei, tra il triste, il deluso, l'amareggiato. Ma lei si fidava, di quell'uomo». Anziché migliorare, però, la ragazza peggiorava: «Quando usciva dallo studio del professore sembrava come drogata. È peggiorata».
Il sesso, l'autoerotismo, i massaggi a luci rosse: sempre lì si va a finire. Ma Chiara è forse la teste più esplicita mentre ricorda una seduta di teatroterapia con Isaac George: «Uomini e donne, tutti singolarmente, ci disse di toccarci, di fare autoerotismo». Simularlo, chiede il pm? «No, proprio farlo». In un caso, poi, Daniela avrebbe confidato all'amica di «avere avuto un rapporto sessuale con il professore». Quell'uomo che il giorno del compleanno della ragazza s'è presentato a SanaVita con un macchinone, «una Ferrari, mi sembra: era venuto a prendere Daniela e a portarla fuori» per una cena a due. Una romanticheria, forse. Chissà se la penserà così anche il tribunale.
Paolo Moretti
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