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Venerdì 10 Giugno 2011
Appiano addio a Olena
morta a quattordici anni
Desiderava tanto sostenere l'esame di licenza media, purtroppo non ce l'ha fatta. La ragazzina di origine ucraina è deceduta all'ospedale San Gerardo di Monza dove da una decina di giorni era ricoverata per un peggioramento delle sue condizioni. Aveva una grave malattia contro cui combatteva fin da piccina
«Ci ha lasciato un angelo» ha detto, commossa, la vice preside Maria Luisa Colombo: «Non è venuta per imparare, ma per insegnare, per dare. Nonostante il suo male e il dolore, è sempre stata positiva». Lo conferma anche Mariagrazia Pagani, l'insegnante di sostegno che l'ha seguita dalla prima elementare alla terza media: «Ha avuto un percorso scolastico completo, seppur intervallato da ricoveri e problemi di salute. Ha cominciato a stare male alla fine della prima media e da allora abbiamo attivato un progetto di scuola domiciliare per consentirle di studiare quando non poteva frequentare. Appena stava meglio, tornava a scuola perché le piaceva mantenere i contatti con compagni e insegnanti. L'ultima volta il 5 maggio, per festeggiare il suo compleanno. Aveva una forza che riusciva a trasmettere e una vena ironica, che esprimeva anche con battute in dialetto». Fino all'ultimo giorno le è stata accanto Elena Laurito, la sua insegnante di sostegno, anzi di più: «Olena era molto curiosa, tant'è che era riuscita a imparare oltre all'italiano anche il dialetto. Le piaceva moltissimo la musica, lavorare con il computer e disegnare. Negli ultimi anni ha fatto un po' più di fatica ma, nonostante stesse male, non si è mai rifiutata di lavorare, anzi riprendeva i suoi compagni che non studiavano. Aveva alcuni momenti di sconforto, poi però si riprendeva con un coraggio straordinario. Voleva tantissimo sostenere le prove d'esame con i suoi compagni e mi aveva espressamente chiesto che non le predisponessi troppo facili. Quando è venuta a scuola per il compleanno, ha raccomandato ai compagni di studiare e a chi aveva sempre fatto il proprio dovere di stare tranquillo». Su tutto, aveva un desiderio: «Riacquistare la vista, me lo ripeteva spesso». E un progetto per il futuro: «Iscriversi al corso per centralista».
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