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Domenica 12 Giugno 2011
Sarah e Deborah: gemelle
d'oro della ginnastica
Fino Mornasco: le due sedicenni stanno dando grosse soddisfazioni alla Polisportiva Carnini, per essersi laureate entrambe in questi anni campionesse italiane di ginnastica artistica, nei giochi organizzati dalla Unione italiana sport per tutti (Uisp)
Sedici anni, Sarah frequenta la seconda liceo classico, predilige la trave e il corpo libero, ed è stata 3 volte campionessa regionale e una nazionale di specialità, pochi giorni fa a Fano. Studia alle magistrali, invece, Deborah che da il suo meglio alla trave, specialità in cui è salita sul secondo gradino del podio nazionale, ma non disdegna il volteggio, con cui ha vinto un oro in passato.
Sorridono, un po' imbarazzate all'idea che si stia per parlare di loro, ma quando partono con le risposte, l'entusiasmo spazza ogni timore.
«Facciamo regolarmente tre allenamenti da tre ora ciascuno la settimana, e quando si avvicinano le gare anche quattro. È un grosso sacrificio, soprattutto per conciliare la scuola, ma non ne sentiamo il peso», spiega Deborah. L'ultima difficoltà l'hanno vissuta proprio il giorno successivo alle gare. Tornate a notte fonda, a causa dell'orario serale delle premiazioni, la mattina successiva si sono alzate alle sei e mezzo pronte per affrontare la verifica d'inglese, l'una, e di scienza sociali, l'altra. Per la soddisfazione di mamma e papà, che sono anche i loro primi tifosi, assieme al fratello Simone, è andato comunque tutto bene. Sottili ma alte, per le due sorelle che vivono nella zona della Fiorenzuola mantenere la linea non è un problema, anche se devono evitare «un po' di schifezze».
Più complesso, invece, il rapporto con gli amici, sacrificato almeno ancora per qualche anno di gare.
«Hanno cominciato in prima elementare a fare sport, ginnastica quasi per caso, e da lì non si sono più fermate» racconta la mamma.
«Abbiamo un rapporto conflittuale – confessa Sarah – ma alla fine ci cerchiamo sempre e ci sosteniamo nelle gare».
Per il futuro, Deborah punta a salire ancora una categoria per raggiungere la quarta, prima di diventare allenatrice. Sarah, invece, è più pragmatica: «Mi accontento di vincere la mia».
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