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Domenica 12 Giugno 2011
Orsenigo: dopo 40 anni
la maestra va in pensione
La storia della maestra Donatella è la una delle tante storie “normali” di maestre, che dedicano la propria vita all'educazione dei piccoli, affiancando le famiglie nel difficile compito della crescita dei bambini
«Facendo un bilancio complessivo posso dire di aver educato diverse generazioni e di aver assistito in presa diretta al cambiamento della società e della scuola italiana – ricorda la maestra -: con gli anni i piccoli sono cambiati e noi maestre abbiamo dovuto fare uno sforzo di adattamento alla società che in questi quarant'anni si è profondamente modificata».
La maestra Donatella confida che per lei questo non è stato un semplice lavoro, ma una missione educativa, a volte difficile, ma sempre entusiasmante: «All'inizio della mia carriera un sacerdote a cui ero particolarmente legata mi disse che questo è il lavoro più bello del mondo – ricorda con gli occhi gonfi di lacrime - e posso davvero dire che aveva ragione: è stata un'esperienza che mi ha dato moltissimo».
In queste ore c'è un po'di rammarico perché avrebbe voluto portare la sua ultima classe, la terza elementare, fino alla quinta, ma tuttavia sottolinea l'importanza di lasciare il passo ai giovani, anche ai tanti precari che hanno bisogno di lavoro.
«Ora lascio con un po'di tristezza e spero di aver contribuito ad educare e a far star bene i bambini – rimarca la maestra -: per me la cosa più importante è stata la formazione e l'educazione dei piccoli; non è importante se non sanno una tabellina, la cosa importante è la loro crescita personale».
Attorno a Donatella Febbi si stringono tutte le colleghe, sottolinenado la generosità e la disponibilità della maestra: per loro se ne va quello che definioscono "un pilastro" della scuola elementare di Orsenigo. I genitori della terza elementare esprimono gratitudine per la totale dedizione ai loro figli e per la professionalità, che ha sempre dimostrato. Dal canto suo la maestra Febbi vuole riportare alla mente i tanti colleghi, bidelli, alunni e genitori, che ha conosciuto in questi quarant'anni, assicurando che li porterà sempre ne cuore. Ora inizia il cammino della pensione, nella quale la maestra entra senza pensare minimamente al riposo: per la testa ha altri progetti perché, dice, chi si ferma è perduto”.
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